L’ex consigliere regionale traccia la rotta dalla sua coalizione e spera che Sandro Principe si candidi a sindaco. Intanto c’è chi tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia pensa al dg del settore ambiente in Regione Salvatore Siviglia
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Mimmo Talarico ne è certo: «Non ci sarà ballottaggio, vinceremo al primo turno grazie a quella credibilità che non hanno il centrodestra e il Laboratorio Civico». Il leader di AttivaRende, che mercoledì terrà un'assemblea pubblica, è pronto a vivere una campagna elettorale molto intensa ed è convinto che «la città sia matura dopo i 9 anni di Marcello Manna e l’esperienza commissariale a non commettere altri errori». L’ex consigliere regionale è stato ospite nel pomeriggio della redazione di Cosenza Channel, prima di partecipare stasera ad una riunione con gli alleati. In particolare con la Federazione Riformista, con cui il rapporto ad oggi sembra solido, ma anche con PSI e Italia del Meridione.
Si tratta di aree che componevano il Comitato popolare che si è opposto all’idea di città unica e che si sono distaccate da quelle che avevano avanzato l’idea di candidare a sindaco Pierpaolo Iantorno. «Nulla - dice Talarico - contro una persona che si è distinta per una ferrea opposizione alla legge regionale del centrodestra, ma che si era distinta in precedenza anche nella giunta Manna. Per questo abbiamo preferito essere totalmente alternativi ad una squadra di governo la cui esperienza è stata totalmente negativa». Partito, di conseguenza, anche il totonomi. Gli spifferi maggiori riguardano ovviamente Sandro Principe («sarebbe opportuno ripartire da lui, in questa fase storica sarebbe non solo auspicabile, ma sopratutto foriero di buona amministrazione»), ma anche l’ingegnere Cetraro.
«Il profilo che individueremo sarà autorevole, in più dovrà vantare un ruolo politico e sociale riconosciuto dai cittadini e, per quanto mi riguarda, meglio se progressista. Dobbiamo ricostruire la civitas sfregiata nell’ultimo decennio e ci serve un consiglio comunale di grande qualità. Fatto sta – ha aggiunto Mimmo Talarico - che la nostra coalizione dovrà allargarsi e discutere un nome. Il metodo sarà questo: non imporre figure a nessuno. L’obiettivo è comune: uscire da un lungo inverno per tornare a sfruttare tutte le potenzialità della città».
Elezioni Rende, la situazione da destra a sinistra
C’è un nome che riecheggia ogni volta. A Rende, quando si parla di elezioni, per molti il candidato ideale sarebbe Enzo Belvedere. All’avvocato penalista, già nel 2019, è stato chiesto di impegnarsi in prima persona senza però ottenere risposta positiva. Ad oggi la storia sembra ripetersi, ma con una particolarità. Il noto legale dell’area urbana ha avuto interlocuzioni con i massimi esponenti del centrodestra e del centrosinistra. Battute, più orientate al serio che al faceto, gli sono state fatte ad esempio da Fausto Orsomarso e Simona Loizzo, rispettivamente parlamentari di Fratelli d’Italia e della Lega.
Il suo profilo, non è un mistero, piace però anche al Partito Democratico, tanto che difficilmente tra le varie anime del frastagliato mondo democrat qualcuno avrebbe obiettato qualcosa se proposto ufficialmente dal segretario Vittorio Pecoraro. Perché “avrebbe”? Perché, come nel 2019, Enzo Belvedere ha risposto a tutti la stessa cosa, più o meno un «No, grazie. L’attività istituzionale di un sindaco, o almeno di un’intensa campagna elettorale, non sarebbe compatibile con la mia mole di lavoro in tribunale». E quindi niente da fare, almeno in queste prime concitate battute.
Tuttavia i partiti tradizionali sarebbero stati disposti a sposare, gioco forza, quel civismo che a Rende la fa da padrone nelle elezioni del nuovo millennio. Il suo, per farla breve, è il famoso “nome che metterebbe tutti d’accordo” e a cui ambiscono per superare i personalismi che si rinfacciano perfino all’interno dei singoli gruppi. Forse con la città unica gli scenari sarebbero cambiati (magari anche col rettore Nicola Leone…) ma quel progetto è sepolto sotto altre proposte di legge negli scaffali della I Commissione Affari istituzionali della Regione.
Venerdì scorso M5S e AVS hanno organizzato il “Tavolo delle Idee”. Un modo per studiare potenziali alleati e porre dei paletti. Hanno risposto le forze politiche tradizionali e quelle di matrice progressista del Comitato popolare. Le scintille tra Federazione Riformista e Pd rendono difficile ipotizzare una qualsivoglia convivenza, mentre Luciano Bonanno e Francesco Corina sono già scesi in campo sognando di accomodarsi sulla poltrona più ambita di Palazzo di città.
Infine, il centrodestra tradizionale. Angelo Brutto (FdI), Gianluca Gallo (FI) e Katya Gentile (Lega) si sono visti ed hanno discusso delle elezioni di Rende. Da loro nessun nome trapelato, a differenza della sempre informata vox populi. Qualcuno sussurra il nome del dg del settore Ambiente alla Regione Salvatore Siviglia, altri quello di Giampaolo Chiappetta. Ma ce ne sono degli altri e senza dubbio man mano diventeranno pubblici.