VIDEO | I consiglieri che sostengono l’amministrazione Manna-Petrusewicz sfruttano in maniera svizzera l’inizio dell’assise e approvano il Piano che impegnerà per 20 anni la città. La rabbia di Talarico e Principe (ASCOLTA L'AUDIO)
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La maggioranza del Comune di Rende, con un vero e proprio blitz in aula, questa mattina ha approvato il punto numero 8 all’ordine del giorno: l’adozione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e del Regolamento Urbanistico ed Edilizio. Lo ha fatto con un’azione repentina, che ha visto invertire l’ordine stabilito delle discussioni e che ha garantito 11 voti a favore a fronte di 4 contrari e di 1 astenuto. Tutto ciò nonostante sullo sfondo resti sempre quella spada di Damocle rappresentata dalla relazione consegnata dalla commissione d’accesso antimafia alla Prefetta di Cosenza Vittoria Ciaramella.
La particolarità è che il consiglio comunale odierno è iniziato in maniera svizzera alle 9.03, appena tre giri d’orologio dopo l’orario fissato, con diversi esponenti dell’opposizione che stavano raggiungendo i banchi loro destinati. Le strenue resistenze del consigliere di minoranza Massimiliano De Rose, puntuale all’appuntamento, sono state superate da un voto estemporaneo dell’assise circa una richiesta di sospensione dei lavori.
Sospensione dei lavori che non aveva mai chiesto. «In via pregiudiziale - aveva infatti detto con toni pacati ma decisi - ho presentato una richiesta di discussione che andrebbe fatta prima del punto sull’adozione del PSC. Non è una richiesta di sospensione, sia chiaro, non eludete il regolamento». Tuttavia il presidente Gaetano Morrone ha inteso mettere ugualmente ai voti la cosa, con responso scontato. Da qui la clamorosa approvazione appena 15 minuti dopo l’inizio.
Chi ha votato per il sì
Gli undici consiglieri che hanno votato per l’approvazione del nuovo Psc di Rende sono: Romina Provenzano, Salvatore Esposito, Giovanni Gagliardi, Nella Fanello, Marisa De Rose, Concetta Brogno, Rachele Cava, Salvatore Marasco (entrato in surroga in consiglio da qualche minuto), Marco Greco, Chiara Lolli e Gaetano Morrone. Si è astenuto Eugenio Aceto ribadendo la sua indipendenza, mentre hanno votato no Massimiliano De Rose, Michele Morrone, Annarita Pulicani e Rossana Ferrante.
A quel punto undici rappresentanti di minoranza hanno convocato una conferenza stampa sulla scalinata della Prefettura di Cosenza. Davanti ai microfoni si sono presentati Sandro Principe (che ha attaccato frontalmente Gaetano Morrone), Domenico Talarico, Andrea Cuzzocrea, Michele Morrone, Massimiliano De Rose, Enrico Francesco Monaco, Luciano Bonanno, Luigi Superbo, Annarita Pulicani e Francesco Beltrano. Hanno denunciato a loro avviso un atto spregiudicato dell’amministrazione di Rende, guidata da Marta Petrusewicz dopo la sospensione del sindaco Marcello Manna. Sono stati ricevuti dalla vicaria Rosa Correale e dal capo di gabinetto Giuseppe Di Martino. Entrambi richiederanno copia dei verbali del consiglio, della riunione dei capigruppo e monitoreranno le situazioni di incompatibilità.
Talarico: «A Rende un delitto democratico»
«Sono bastati meno di 15 minuti per approvare il Psc: un record mondiale - ha spiegato ai nostri microfoni Talarico -. La maggioranza ha approfittato di chi stava prendendo posto tra i banchi, ma bisogna evidenziare che nessun consiglio comunale è iniziato spaccando il secondo. Nel caso di Rende c’è una lunga tradizione di ritardi, ma non è questo il problema».
Talarico esprime linearmente i propri concetti. «Qui c’è una violazione formale e una mortificazione dell’esercizio della democrazia. Non si è potuta esprimere un’opinione su uno strumento destinato a stravolgere l’assetto urbanistico della città per i prossimi 20-30. Tutto ciò - precisa - avrebbe necessitato di una discussione di voto consapevole e non di un’azione sotto il condizionamento di forze che hanno interessi economici nella città. Oggi bisogna chiedere, pertanto, chi sono i mandanti di quanto accaduto. Oggi si è consumato un delitto democratico ai danni della città».
Principe: «La maggioranza è impazzita»
«Il Psc - ha detto con toni sprezzanti Sandro Principe - è il futuro della città per i prossimi 20 anni, quindi siamo dinanzi a qualcosa che non avviene nemmeno in comuni del più sperduto stato del terzo mondo con dittatorelli che menano le danze. I colleghi della maggioranza sono impazziti e non si rendono conto dell’atto deliberato, che noi impugneremo perché per noi illegittimo».
L’ex sindaco rincara la dose. «Chi ci guarda da Roma penserà che siamo da terzo mondo, perché oggi è stato dato il colpo di grazia al nostro comune. Io la città l’ho amata e le ho dedicato la mia vita e la mia giovinezza. Quale immagini abbiamo dato all’esterno? I colleghi della maggioranza - ha concluso - sono privi del ben dell’intelletto come diceva Dante, perché solo dei folli potevano compiere quanto fatto stamattina».
La replica della maggioranza
Nel pomeriggio, non si è fatta attendere la replica del Laboratorio Civico. Si tratta del gruppo consiliare che ha sostenuto dal primo giorno l’amministrazione Manna e oggi fa lo stesso con Petrusewicz. «Una giornata storica quella di oggi per Rende – hanno detto in una nota -. L’adozione del PSC, insieme all’approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2022 e dello statuto del Distretto del Cibo delle Serre Cosentine sono il segno che il cambiamento fortemente voluto dai cittadini si è compiuto».
«Con l’approvazione del Piano Strutturale Comunale - hanno evidenziato - la città si appresta a fare della sostenibilità non solo uno slogan, ma esempio concreto di transizione ecologica, modello virtuoso di pianificazione urbana. L’approvazione poi del bilancio ci porterà dritti verso il traguardo dell’uscita dal pre-dissesto: le finanze di questo comune sono solide e rispecchiano appieno il lavoro portato avanti in questi anni dall’amministrazione comunale».