Il dibattito politico a Rende è esploso come se le elezioni fossero il mese prossimo. Invece i commissari sono ancora in Municipio e il Ministero non ha espresso indicazioni se debbano o meno prolungare il loro soggiorno oltre il mese di dicembre. La speranza di chi ambisce ad un posto in consiglio è che possano da qui a breve comunicare esaurita la loro azione. Nel mentre un clima da campagna elettorale abbraccia la città e i social. I primi abboccamenti, embrionali, sono già all’ordine del giorno. La certezza oggi appare una: a Sandro Principe verrà chiesto di impegnarsi in prima persona così come gli è stato chiesto per il momento di guidare il comitato per il no alla fusione. E l’ex parlamentare della Repubblica valuterà le sollecitazioni provenienti da parte della società civile e dalla Federazione Riformista di cui è leader. Del resto, in un’intervista al nostro network dello scorso 31 maggio disse: «Nella mia vita non mi sono mai autocandidato, sono stati sempre gli altri a tirarmi per la giacca». 

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Intorno a lui, di conseguenza, sarebbero pronte a cementarsi le forze civiche che si sono distinte per una ferrea opposizione all’amministrazione di Marcello Manna. AttivaRende di Mimmo Talarico, pertanto, ma anche InnovaRende di Francesco Adamo. Si tratta di compagini da posizionare nell’alveo del centrosinistra. Potrebbero far parte della coalizione il Movimento 5 Stelle considerati i rapporti tra Talarico e il neo europarlamentare Pasquale Tridico, e Sinistra Italiana che di recente ha strutturato il circolo dell’area urbana attorno alla figura di Maria Pia Funaro. Da valutare invece le intenzioni di RendeSì di Piepaolo Iantorno, di Michele Morrone e di Massimiliano De Rose.

Elezioni Rende, il ruolo del Partito Democratico

Il punto interrogativo più grande riguarda il Partito Democratico, la cui segretaria risulta essere ancora Annamaria Artese, ma le cui prerogative sono state avocate a sé dal segretario provinciale Vittorio Pecoraro. Il mondo democrat è così frastagliato che azzardare previsioni è esercizio complicato, specialmente al netto degli ottimi rapporti di Nicola Adamo con Marcello Manna. L’ex vicepresidente della Regione era in prima fila ad una sua recente conferenza stampa, mentre Enza Bruno Bossio sui social ha avuto di recente uno scambio di opinioni con i principiani sul tema del garantismo. In questo contesto fluido va misurata la posizione, tra gli altri, di Mimmo Bevacqua che a Rende ha il suo quartier generale e che, forse, un’investitura non la disdegnerebbe affatto in ottica città unica.

Il Laboratorio Civico all’attacco di Principe

A precisa domanda, nella sua ultima sortita pubblica, Marcello Manna ha annunciato che il Laboratorio Civico è vivo e vegeto e che sarà ai nastri di partenza della prossima competizione. Che siano le elezioni di Rende o quelle della città unica. I punti interrogativi più grandi riguardano quale figura esprimerà come candidato a sindaco e se deciderà di puntare su un nome di propria espressione (Fabrizio Totera o Lisa Sorrentino?) oppure su un profilo terzo.

Nel frattempo i manniani si sono scagliati verso Sandro Principe e la Federazione Riformista. In una dura nota, il Laboratorio Civico ha evidenziato che «la relazione della commissione di accesso si basa su dichiarazioni mendaci e false rilasciate da due soggetti, rectius due ignobili delatori, su 15 persone sentite dalla commissione. Solo due soggetti, mossi da interessi personali e politici, hanno riferito circostanze “accusatorie”, tutti gli altri hanno confermato la linearità dell’amministrazione, solo in due si sono prestati a riferire circostanze che, se controllate da chi era preposto a farlo, avrebbero ricevuto il sigillo della falsità, ma nessuno ha controllato».

«Due soggetti molto vicini al gruppo dei riformisti – l’accusa più pesante di tutte -. Uno, un funzionario comunale da sempre vicino al gruppo che fa capo a Sandro Principe, che tra l’altro ha un congiunto che ricopre e ha ricoperto ruoli importanti in seno ai riformisti e l’altro, un ex amministratore, allontanato dalla nostra compagine, che oggi addirittura si accompagna, nelle manifestazioni pubbliche e nelle conferenze stampa, ai riformisti, pensate che fonti autorevoli. Tutto questo, è solo una piccola parte rispetto alla verità che sta venendo a galla, e di cui, al momento opportuno, statene pur certi, la città e non solo verrà informata e che riserverà risvolti clamorosi».

Il centrodestra più attendista

Forza Italia e Fratelli d’Italia sono attendisti, se non altro perché firmatari della proposta di legge sulla città unica Cosenza, Rende e Castrolibero. I nomi caldi circolano lo stesso, ma nessun ragionamento è partito con concretezza. Tra gli azzurri, dove nelle scorse settimane non sono mancate posizioni critiche alla fusione come quella di Eugenio Aceto, i rumor portano a Fulvia Caligiuri e ad Andrea Cuzzocrea, tra i meloniani invece a Loredana Pastore