«È importante formare il personale che deve interloquire con le donne vittime di violenza e creare un rete di persone che si coordinano per tutelare le donne già dal primo accesso al pronto soccorso. Qualora, infatti, dall'anamnesi e dalle condizioni cliniche della donna che si presenta al Pronto soccorso, e ad ogni altro presidio di emergenza, emergano elementi riconducibili a episodi di violenza, è possibile attivare risposte immediate e secondo modalità ben strutturate», queste le parole dell’assessore al Welfare regionale Roccisano, di fronte anche al dirigente generale del Dipartimento, Fortunato Varone e al Dirigente di settore Edith Macrì.

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«Abbiamo anche istituito un tavolo insieme alle case rifugio, ai centri antiviolenza e agli operatori del settore con l’obiettivo di rafforzare, sul territorio regionale, le misure a sostegno delle vittime di violenza di genere e i loro figli ed i servizi a loro dedicati, il tutto in un’ottica non solo di assistenza ma di empowerment femminile. La formazione – ha specificato infine l’Assessore Roccisano - dovrà essere orientata in tre aree di intervento quali il riconoscimento del fenomeno, la presa in carico della vittima e l’accompagnamento nel percorso di uscita dalla violenza».

 

I destinatari del bando

La Dirigente Macrì ha spiegato che il Bando rientra nell’ambito del Piano per il contrasto alla violenza sessuale e di genere adottato con Dpcm n. 1861del 7 luglio 2015. Gli attori ammessi a partecipare sono i Centri antiviolenza e le Case rifugio in possesso dei requisiti minimi di cui all’intesa Stato, Regioni e Province autonome del 27 novembre 2014, alla data di scadenza del bando, in forma singola o associata (ATS), anche in partenariato. I destinatari dell’Avviso sono il personale sanitario e socio sanitario, dipendente e volontario, in servizio presso i Dipartimenti di emergenza e urgenza, dei Pronto soccorso e dei reparti di ginecologia degli ospedali della Calabria.