Palazzo Campanella prepara un bilancio di 60 milioni all’anno. In cui a pesare di più sono le retribuzioni degli eletti e le pensioni degli ex. Esborso monstre per gli staff (ASCOLTA L'AUDIO)
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Sessanta milioni di spese all’anno, buona parte dei quali destinati a sostenere i cosiddetti costi della politica. Che, carte alla mano, risultano parecchio ingenti e finiscono per succhiare quasi tutte le risorse presenti nelle casse del Consiglio regionale della Calabria.
L’Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella, guidato da Filippo Mancuso, ha approvato lo schema di bilancio di previsione 2023-2025 con cui chiede alla Giunta regionale risorse pari a 58,9 milioni per il 2023, a 60,3 per il 2024 e a 59,9 per il 2025. Il documento economico sarà inserito all’ordine del giorno della seduta pre-natalizia del Consiglio, durante la quale verrà approvata l’intera manovra finanziaria della Regione.
I costi della politica
Non è certo un mistero: la democrazia ha un costo e il suo funzionamento incide parecchio sulle casse pubbliche della Calabria. Ma dall’elenco delle spese obbligatorie, incluso nel previsionale del Consiglio, emerge una verità: la politica, per mantenersi, non ha certo badato a spese.
Basti pensare a indennità e rimborsi destinati ai 31 consiglieri regionali. A bilancio, solo per queste voci, sono previste uscite pari a 2,4 milioni all’anno fino al 2025. Senza dimenticare le spese per il personale (1,4 milioni) e per il funzionamento (250mila) dei 10 gruppi politici presenti in assemblea.
Gli esterni
L’esborso pubblico avrebbe potuto essere più contenuto, se solo il governatore Roberto Occhiuto e i partiti della sua maggioranza (Fi, Fdi e Lega) avessero affidato i vari assessorati a politici già eletti in Consiglio. Invece la Giunta, con l’eccezione di Gianluca Gallo e dello stesso presidente, è composta solo da figure esterne (Princi, Dolce, Varì, Calabrese e Staine). E i costi aumentano. Così nel bilancio sono stati iscritti altri 600mila euro all’anno, fino al 2025, per le indennità degli assessori non eletti.
Non è finita, perché le indennità sono una cosa, le “spese per l’esercizio di mandato” un’altra. Infatti, solo per questo capitolo di bilancio, il Consiglio stanzierà più di 8 milioni per i prossimi tre anni. Soldi che garantiranno altri 6mila euro al mese a ogni politico regionale.
Alla luce di questi numeri, diventano quasi trascurabili i 300mila euro che serviranno per il noleggio delle auto in uso ai presidenti di Giunta e Consiglio, ai vicepresidenti, agli assessori e ai componenti dell’Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella. Relativamente irrisoria anche la cifra destinata a pagare l’assicurazione contro gli infortuni dei consiglieri: solo 40mila all’anno.
Il vitalizio
Tutt’altro peso ha, invece, il vitalizio, appannaggio dei consiglieri andati in “pensione”. Di fatto è stato abolito nel 2011, ma solo per gli eletti a partire dal 2014 in poi. Quelli che avevano maturato il diritto all’assegno continuano a percepirlo, con effetti non proprio leggeri sul bilancio regionale. I vitalizi costano 7,5 milioni all’anno, a cui ne vanno aggiunti altri 1,4 per la reversibilità destinata ai parenti dei consiglieri deceduti.
Le strutture
Se i politici costano, i loro collaboratori non lavorano certo gratis, anzi. Nell’elenco figurano contributi e spese per il personale esterno delle strutture per una cifra monstre che supera i cinque milioni per singolo anno. In questi staff – di solito imbottiti di persone in grado di orientare diverse centinaia di voti verso il politico di riferimento – operano pure i dipendenti di ruolo della pubblica amministrazione, i quali, per questo loro impegno al fianco dei consiglieri, ricevono un surplus in busta paga. Quanto costa ai contribuenti? È messo nero su bianco: 930mila euro all’anno.