REGGIO CALABRIA - La norma che riordina la complessa materia dei rifiuti, alla fine, è stata approvata dal Consiglio Regionale. Ma le polemiche non sono mancate. E la legge che arriva in porto non è quella che l'assessore all'ambiente avrebbe voluto. Francesco Pugliano, nelle scorse settimane, aveva provato in ogni modo per introdurre nella norma l'articolo 7, inerente il ricorso alla contabilità speciale. L'unica via percorribile per evitare il caos, a suo giudizio, dal momento che avrebbe consentito di pagare anche le imprese che operano dal Pollino allo Stretto. Non c'è stato, però, nulla da fare. Una maggioranza eterogenea, con tante anime, non ha trovato la necessaria convergenza su questa proposta. Nella riunione, tenutasi alla presenza del direttore generale Franco Zoccali sarebbero emerse perplessità rispetto al controllo degli ingenti flussi di denaro non inserito in un capitolo di bilancio specifico. Anche il subemendamento a firma di Gianluca Gallo, dopo le proteste, apertis verbis, di Aurelio Chizzoniti e quelle più silenziose dei vari Magno e Principe, è stato ritirato e la legge è stata votata a maggioranza. 

 

Lo sconcerto di Pugliano. Ma l'assessore ha espresso ugualmente  tutte le sue riserve.  "In mancanza di un unico centro di costi, per i mesi dell'anno rimanente - ha detto - non ci potranno essere investimenti per completare il sistema. Il rischio concreto è che la Calabria sia sommersa dai rifiuti". In effetti, mancherebbero ancora circa 50 milioni di euro che i comuni non hanno pagato in questi anni alla regione. Ora per tamponare l'emergenza, piuttosto che metterli in mora, ipotesi tuttavia non del tutto svanita, si pensa ad una nuova soluzione: un anticipazione di cassa per gli enti dalla regione.

 

La posizione del Pd.  Ad ogni modo, "la giunta  può mettere mano - ha sottolineato Sandro Principe - ad un assestamento di bilancio ad hoc che preveda in entrata i tributi dei comuni ed in uscita le spese per le aziende".

 

Primarie istituzionali.  Approvate all'unanimità anche le proposte di Maiolo e Adamo per le primarie istituzionali che erano state messe da parte nella seduta dello scorso 4 Luglio. Si potranno svolgere 45 giorni prima della data delle elezioni, peraltro non ancora indicata dal ministero.Vi parteciperebbero, ovviamente, tutti i partiti compresi quelli del centrodestra.

 

Gli altri punti. Via libera in chiusura dei lavori anche agli ordini del giorno presentati da Giampaolo Chiappetta, sulla delicata situazione dei dipendenti dell'Infocontact di Catanzaro e sul sistema delle Camere di Commercio alla luce dei cambiamenti introdotti dalla legge che riforma la Pubblica Amministrazione. (tf)