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Diversi i temi trattati nella riunione svolta a porte chiuse, alla presenza tra gli altri del consigliere Franco Sergio, presidente della prima Commissione consiliare a Palazzo Campanella, già promotore di un disegno di legge relativo al gioco d’azzardo legale e alla ludopatia.
Episodi delittuosi a danno di imprenditori, cooperative e associazioni che gestiscono beni confiscati alla ‘ndrangheta, sono stati ricordati nel corso della riunione, seguiti dalle parole di don Giacomo Panizza, fondatore e amministratore di Progetto Sud, don Ennio Stamile, coordinatore regionale di Libera, Angela Robbe, presidente di LegaCoop Calabria, e Maria Teresa Morano, architetto e presidente dell’associazione “Professionisti Liberi Calabria”.
La politica attenta ai temi importanti
«Siamo a casa di don Giacomo Panizza – ha detto il presidente Arturo Bova - e delle tante persone che assieme a lui si occupano della vera antimafia. C’è un nuovo corso che vogliamo dare alla politica, con la Regione che dimostra di voler uscire dal palazzo per svolgere il proprio compito all’interno di un luogo-simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Ci troviamo in seduta in un bene confiscato, uno di quei beni considerati il simbolo del potere della criminalità organizzata, ed è facile comprendere l’importanza di tenere i lavori della Commissione antindrangheta proprio qui. Oggi vogliamo dimostrare – ha sottolineato Arturo Bova - che la buona politica non rifugge dai temi importanti, come la lotta alla criminalità organizzata e mafiosa, e ribadiamo ai cittadini che intendiamo far seguire alle parole i fatti».
I risultati della Calabria
Arturo Bova, nel prosieguo della discussione, ha voluto evidenziare «lo straordinario risultato per la Calabria e i calabresi onesti, raggiunto con l’approvazione in Prima Commissione della proposta di legge recante “Interventi regionali per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità e dell'economia responsabile”», un testo unico redatto e sottoscritto dallo stesso Bova.
«Sono soddisfatto dell’approvazione di queste norme – ha continuato Bova – un lavoro di preparazione e di confronto durato parecchi mesi, arricchito anche dalla partecipazione e dai suggerimenti dei soggetti sociali interessati. Il progetto di legge, così come approvato dalla Prima Commissione – ha detto ancora Arturo Bova - sarà uno strumento in grado di fornire ad amministratori, enti locali e imprenditori una serie di princìpi realmente utili a contrastare l’illegalità e la criminalità organizzata».
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Progetti futuri
«Il prossimo passo - ha concluso Bova - sarà l’esame della Commissione Bilancio, ma già su questo posso dire che siamo riusciti a trovare coperture importanti, circa 6 milioni di euro, grazie alle quali la legge potrà essere realmente operativa. È una copertura notevole, ottenuta - ci tengo a rilevarlo – tagliando finanziamenti a sagre e manifestazioni per favorire invece il sostegno reale agli imprenditori e alle vittime della mafia».