Fare in fretta sul bilancio. La maggioranza di centrodestra vuole bruciare i tempi per uscire dall’esercizio provvisorio e liberare le risorse economiche necessarie anche per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso. E così l’ipotesi di lavoro alla quale sta pensando il presidente Mimmo Tallini è di evitare il passaggio della manovra finanziaria nella Commissione competente che, peraltro, ancora non è costituita.

La giunta è già al lavoro e l’assessore al ramo Francesco Talarico conta di poter arrivare all’approvazione del documento contabile già nel corso della prossima settimana. A quel punto si convocherebbe il Consiglio subito dopo Pasqua per arrivare all’approvazione in Aula, magari con un confronto preventivo con i capigruppo.

In questa maniera si eviterebbe il passaggio intermedio costituito dalla convocazione di una seduta di Consiglio apposita per l’elezione dell’Ufficio di presidenza delle Commissioni sulle quali la discussione nel centrodestra è ancora apertissima.

La Lega sceglie il suo capogruppo

La Lega che, dopo non poche difficoltà, ha scelto il suo capogruppo dando finalmente un riconoscimento a Reggio indicando Tilde Minasi, vorrebbe due caselle e in particolare l’Agricoltura affidandola a Pietro Molinaro. Due presidenze sarebbero state richieste anche da Fdi, mentre solo una andrebbe a Fi, verosimilmente la III Commissione “Sanità” che vorrebbe occupare Domenico Giannetta qualora rinunciasse allo scranno da parlamentare. A questo punto rimarrebbe un solo organismo da assegnare conteso tra Udc con Nicola Paris che chiede il via libera e la Cdl al momento rimasta fuori da tutto e con Baldo Esposito già in aperta polemica con Tallini dopo la mancata elezione alla presidenza di palazzo Campanella. Decidere di far restare fuori la Casa delle Libertà anche dalle presidenze delle Commissioni aprirebbe un vera e propria questione politica con gli uomini di Tonino Gentile imbufaliti per la mancata considerazione dopo gli oltre cinquantamila consensi portate in dote a Jole Santelli alla ultime regionali.

Si capisce, dunque, che mandare direttamente in Aula il Bilancio significherebbe anche avere più tempo per risolvere i nodi politici.