La consigliera di parità regionale: «Dal punto di vista delle donne, che in generale hanno un reddito più basso rispetto al genere maschile, ad esempio in ambito sanitario, uno dei rischi maggiori potrebbe essere l'abbandono delle cure sanitarie»
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«Il regionalismo differenziato che si sta provando a mettere in piedi con tanto egoismo dalla Regione Veneto Lombardia ed Emilia mette a rischio alcuni importanti diritti universali, rompendo il patto di uno Stato unitario». È quanto sostenuto in una nota da Tonia Stumpo, consigliera di parità regionale. «Ragionando dal punto di vista delle donne, che in generale hanno un reddito più basso rispetto al genere maschile, che nelle nostre latitudini è quasi del tutto inesistente, di fronte ad un regionalismo differenziato, ad esempio in ambito sanitario, uno dei rischi maggiori potrebbe essere l'abbandono delle cure sanitarie femminili (già oggi molto precarie, per insufficienza di redditi) per l'impossibilità di accedere a servizi economicamente accessibili sul proprio territorio. In termini femminili faccio l'esempio della sanità perché è di più facile comprensione. Ed inoltre perché su questo punto chiederò alle consigliere regionali di parità di Veneto Lombardia ed Emilia di voler intervenire, per chiedere alle loro Regioni di rivedere una posizione, che romperebbe una solidarietà femminile a dir poco inaccettabile.
Auspico – concludo - per tanto che per le prossime regionali siano elette tante tante donne ed anche delle Governatrici per invertire questa rotta fatta di pesanti egoismi».