«Si è trattato di un refuso, l'accordo con gli alleati del centrodestra prevede che la candidatura alla presidenza della Regione Calabria venga indicata da Forza Italia. Proporremo il nome di Mario Occhiuto al tavolo nazionale».
Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, aggiusta il tiro dopo le clamorose dichiarazioni riportate oggi dal Giornale, che a pagina 8 ha diffuso un’intervista nella quale appariva una risposta, con tanto di virgolette a segnalare la versione letterale delle sue parole, che hanno seminato il panico tra i forzisti calabresi e il sindaco di Cosenza: «Abbiamo sempre mantenuto i patti e in Umbria sosterremo la candidata leghista. Per le altre candidature serve un tavolo, noi siamo interessati alla Campania e alla Toscana. In Emilia Romagna e in Calabria il candidato sarà leghista, però anche sui nomi bisognerà chiudere gli accordi».


Insomma, un terremoto, che ha fatto tremare dalle fondamenta la candidatura di Occhiuto.
Poi, poco fa, la smentita: si è trattato di un “refuso”, dice Tajani. Ma i refusi sono errori di stampa, causati dallo scambio di lettere, insomma errori inequivocabili. Qui invece, le ipotesi sono due: o il Giornale ha preso fischi per fiaschi o Tajani non ha calcolato la portata delle sue parole. In ogni caso, non resta che prendere atto della nuova versione.
Tirano un sospirone di sollievo Occhiuto ed i vertici regionali di Forza Italia, già stressati dalla diffusione di una foto relativa a una cena alla quale hanno partecipato Matteo Salvini e Mario Occhiuto, che fatto scattare la rivolta della base leghista. Tanto che il commissario regionale del Carroccio Cristian Invernizzi, è stato costretto ad intervenire: «Nessun accordo sul nome di Occhiuto, le scelte verranno fatte al tavolo nazionale».
Insomma, punto e accapo.