Il consigliere regionale ospite della trasmissione Pubblica Piazza in onda su LaC Tv. Sul futuro del Partito democratico non ha dubbi: «Il rischio concreto è che sparisca. Serve recuperare i valori smarriti». Mentre sull'operato del governatore Oliverio: «Oggi abbiamo in Calabria una democrazia commissariata»
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È netto il consigliere regionale democrat, Carlo Guccione: «La candidatura a Presidente della Regione si sceglie con le primarie per statuto. E io parteciperò». Guccione sostiene «che alcuni sindaci hanno richiesto che Mario Oliverio si ricandidi, tuttavia - ha proseguito - rimane comunque il fatto che il Pd sceglie i candidati Presidenti democraticamente».
Ha le idee chiare il consigliere autosospeso dal gruppo Pd in Consiglio regionale. È necessario dunque fare le primarie in vista delle elezioni regionali della Calabria che con tutta probabilità si svolgeranno a novembre 2019. E a quelle primarie parteciperà anche lui pronto a contendersi la leadership con il governatore uscente Mario Oliverio che già da mesi prova a prepararsi il campo per ottenere un mandato bis. È quanto annunciato nell’ambito della trasmissione Pubblica Piazza condotta da Pasquale Motta e in onda su LaC Tv.
Ma c’è ancora spazio per la sinistra oggi? Carlo Guccione non usa mezzi termini: «La sconfitta del 4 marzo ci ha fatto capire che non esiste in Italia. Chi ci ha votato viene dalle città dove c’è benessere, vuol dire che la sinistra nel ceto popolare e medio non esiste più. Se ha lasciato le strade e i problemi dell’uguaglianza vuol dire che c’è stato uno smarrimento e che il Pd non ha rappresentato la svolta. È stato snaturato».
E anche sul Congresso il consigliere regionale non ha dubbi: «Non è scontato che il Pd rimanga in piedi. Renzi ha deciso realizzare una nuova lista che presenterà alle elezioni europee. Il partito rischia di dividersi in questa fase congressuale. Accanto al congresso Pd ci dovrebbe essere una fase che rimetta insieme i pezzi della sinistra, questo è il punto. Dobbiamo fare in modo che possa essere il punto di inizio di una svolta».
E sul fronte del centrodestra? Per il presidente del consiglio comunale di Catanzaro Marco Polimeni, anche lui ospite di Pubblica Piazza, sulla scelta del candidato alle prossime regionali deve essere aperto un tavolo di discussione «con una scelta condivisa, c’è la necessità di scegliere una figura che possa abbracciare più anime. E anche da Roma è necessario capire se anche gli altri alleati condividono la scelta di Forza Italia».
Altro nodo della Regione il problema sanità. È di pochi giorni fa la nomina del nuovo commissario ad acta Saverio Cotticelli che subentra a Massimo Scura. «Auspicavo ci fosse un tecnico e una mano più esperta ma auguriamo comunque buon lavoro al generale» - ha dichiarato Marco Polimeni.
E sulla battaglia di Oliverio per ottenere la nomina: «Aveva annunciato di incatenarsi a Palazzo Chigi contro un rappresentante del Pd, l’allora premier Gentiloni. Poi non l’ha fatto. Questo – ha affermato Guccione - ha delegittimato Oliverio e l’intera Regione. Questo conflitto Scura-Oliverio ha causato problemi. Ha aumentato il deficit, il blocco turnover, l’Irap è arrivata ai massimi livelli insieme all’Irpef. Se il Pd non l’ha nominato commissario doveva collaborare. Invece è stato smantellato il dipartimento salute. Mancano 83 dipendenti. Ci sono forti responsabilità. Oliverio ha più volte chiesto la nomina, mai è stato nominato, forse perché non offriva le giuste garanzie per questo settore. Oliverio non è stato coerente. Qui la volontà popolare non conta più nulla. Oggi abbiamo in Calabria una democrazia commissariata».