L’organismo parlamentare presieduto da Nicola Morra ha terminato la fase di controllo preventivo sulle liste. Cinque in totale i nominativi attenzionati
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L’attesa è finita, anche se, a dire il vero, ci si sarebbe aspettati qualcosa in più dalla Commissione parlamentare Antimafia, in termini di comunicazione. Quel che si sa, oggi, è frutto di indiscrezioni, di telefonate e messaggi che annunciavano l’imminente divulgazione del risultato delle verifiche preventive a cui si sono sottoposte solo alcune delle liste che concorreranno al rinnovo del Consiglio regionale della Calabria.
Un tira e molla che ha partorito un dato sintetico e in qualche maniera rassicurante, perché secondo quanto si apprende la Commissione ha individuato (su base nazionale) solo 5 impresentabili tra i 459 nominativi esaminati nel complesso. Di questi cinque nominativi, due sono calabresi. I nomi ovviamente non sono stati resi noti, per come previsto dal nuovo regolamento. Saranno i partiti a determinarsi al loro interno, anche se, come anticipato negli scorsi giorni da LaC News24, sono stati diversi i metodi utilizzati dai partiti per aggirare i controlli stringenti che la Commissione doveva operare.
Va ricordato che per le regionali in Calabria solo undici liste hanno sottoposto i nomi al vaglio della Commissione: Coraggio Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Forza Azzurri, Forza Italia, Occhiuto Presidente, Lega, Udc, Tesoro Calabria, Calabria Libera, M5S. Per Roma è pervenuta solo la lista M5S così come per Latina. Per Napoli solo la lista Fratelli d'Italia.
Recentemente, Roberto Occhiuto – a capo della coalizione che ha inviato tutte le liste a suo supporto - ha anche previsto delle eccezioni alla verifica della Commissione: «Prenderò tali indicazioni come oro colato e le trasferirò nelle liste. Farò, se ci dovesse essere necessità solo qualche eccezione sul reato di abuso d'ufficio perché a livello nazionale il centrodestra è impegnato per impedire, ad esempio, che i sindaci che a volte vengono perseguiti per abuso d'ufficio, per responsabilità oggettive e non soggettive, siano inseguiti da problemi che non meritano di vivere».
Non hanno partecipato all’opportunità del controllo preventivo, il Partito democratico - che ha adottato un proprio codice etico in tandem con Carlo Tansi che però le sue liste di riferimento le ha inviate lo stesso – e la coalizione di Luigi de Magistris che non è mai stato entusiasta di questa novità. Discorso diverso per Mario Oliverio, la cui partecipazione alla competizione elettorale del 3 e 4 ottobre prossimi, è diventata ufficiale appena due giorni fa dopo il tentativo di riunire le varie anime del centrosinistra.
Il lavoro della Commissione guidata dal senatore Nicola Morra, però, non è finito qui. La verifica continuerà e seguirà l’iter che ha sempre seguito con i risultati attesi a ridosso della presentazione delle liste, se non qualche giorno dopo.