Lunga riunione di maggioranza a palazzo San Giorgio, dopo la bufera innescata dalla decisione del sindaco Giuseppe Falcomatà di accelerare i tempi per il rimpasto.


Dopo gli assessori, anche i consiglieri comunale hanno rimesso le proprie deleghe nelle mani del primo cittadino per consentire una vera e propria seconda partenza a due anni abbondanti dalle elezioni.


E’ chiaro tuttavia che il sindaco non cambierà tutto e che i nomi a rischio sono quelli che si fanno ormai da qualche mese e cioè quelli di Patrizia Nardi alla Cultura e Fortunata Neto alle Attività produttive che non sembrano aver lasciato il segno nei rispettivi ambiti di competenza. Ai due nomi si aggiunge quello di Agata Quattrone, assessore allo Sviluppo Urbano e alla Smart City, qualche mese fa rimasta invischiata in una polemica relativa all’affidamento da parte del Comune di un incarico professionale da 190mila euro ad una società romana per eseguire lo studio di fattibilità di un progetto di mobilità sostenibile.


Insomma ci si aspetta sostituzioni “in rosa”, ad eccezione di Angela Marcianò che fin qui si è occupata di Lavori Pubblici. Per il resto dei componenti ci potrebbe essere un rimescolamento delle deleghe anche in applicazione di un principio di rotazione al quale Falcomatà ha fatto riferimento anche durante la riunione di maggioranza.


Anche questo sarebbe uno dei motivi per i quali il sindaco ha deciso di procedere in splendida solitudine all’operazione di azzeramento, senza nessun confronto con il partito, a nessun livello. Delle sue decisioni non sono stati informati né il segretario regionale Ernesto Magorno, né i referenti reggini Sebi Romeo (capogruppo del partito in consiglio regionale) e Nicola Irto (presidente del Consiglio regionale). Le decisioni di Falcomatà, infatti, avrebbero ripercussioni solo sulle quote rosa e non sulla distribuzione politica degli assessorati pesanti.


Un momento di confronto con i referenti del partito, tuttavia, dovrebbe essere messo in programma a stretto giro di boa, considerato che il rimpasto dovrebbe essere ufficializzato già nella prossima settimana.


In ogni caso il “colpo di testa” del giovane sindaco reggino è stato dai più interpretato come segnale di nervosismo, anche perché l’intera operazione era stata messa in calendario subito dopo il referendum del prossimo 4 dicembre. Evidentemente le pressioni dei partiti e le enormi difficoltà amministrative e di bilancio contro le quali la giunta si sta scontrando hanno determinato un’accelerazione del processo. Con la speranza che tutto ciò davvero serva a dare una “sferzata”, così come lo stesso sindaco ha annunciato.

Riccardo Tripepi