«Chi fa uscire la polemica non ha voglia di mettere in discussione i vecchi arnesi della politica. Insieme ad altri sindaci abbiamo sollevato la questione che la Provincia di Cosenza aveva bisogno di aprire un confronto con gli amministratori. Non si possono far passare le elezioni provinciali come un atto notarile». Così il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in merito alle voci di un patto con l’ex dirigente regionale del Pd, Nicola Adamo, e il sindaco di Rende, Marcello Manna, per la sua candidatura a presidente della Provincia di Cosenza.

«Non l’abbiamo fatto contro il presidente Franco Iacucci, con cui abbiamo un ottimo rapporto personale. C’era bisogno di aprire un dibattito che però ha avuto delle interpretazioni non veritiere».  

«Di una cosa sono certo - afferma il sindaco -, con la vecchia politica calabrese, nazionale, cittadina e provinciale non ho nessun legame. Non stiamo parlando né di rinnovamento della politica né dall’altro lato di statue di sale, mi pare che aldilà di questo gruppo di sindaci, che sta sollevando la questione, il resto sia nullo».

«Aggiungo una cosa - continua Stasi -, delle faide interne tipiche della sinistra calabrese non me ne può fregar di meno! Noi sindaci non possiamo essere chiamati solo quando c’è da alzare la mano o procurare voti. A quei noti tavoli dove si sono seduti per decidere le sorti della Regione, non ha mai partecipato un nessun sindaco. Se questo è il leitmotiv a noi non sta bene».

«Quando sollevi delle perplessità devi essere in grado di metterci la faccia, devi essere un grado di fare una proposta alternativa. Quando alcuni metodi del vecchio modo di fare politica vengono messi in discussione, la maggior parte delle volte esce fuori un retroscena strano. Questa è una delle maggiori difficoltà del territorio».

«Lo scenario - conclude Flavio Stasi -, in vista della prossima tornata elettorale, è disastroso. Ad oggi non abbiamo ancora nessun candidato, è possibile che in Calabria non ci sia una discussione politica seria? Se nessuno alza la mano e dice: “C’è qualcosa che non va”. Noi saremo sempre preda della solita vecchia politica».