È già polemica dopo l’inaugurazione all’Annunziata. Guccione: «I ricchi saltano la fila mentre i poveri restano per giorni in Pronto soccorso». La replica: «Fake news, abbiamo applicato una legge del Partito democratico»
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Dopo l’inaugurazione ecco le polemiche. Non per l’avvio del nuovo corso nel reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale di Cosenza, da tutti salutato come un segnale positivo, quanto per tre parole che hanno acceso i dubbi del Partito democratico. L’espressione “posti per solventi” ha provocato la reazione dei dem, con in testa l’ex consigliere regionale Carlo Guccione. Con ordine: un paziente ricoverato in regime di solvenza non intende avvalersi del Sistema sanitario nazionale. In sostanza, si rivolge all’ospedale scegliendo di pagare. Nel nuovo reparto guidato da Franca Melfi, eccellenza mondiale che ha scelto di tornare in Calabria, sono previsti 4 posti letto a pagamento. Dunque, neppure il tempo di tagliare il nastro e progettare la rinascita dell’Annunziata e sono arrivate note dissonanti rispetto al coro di soddisfazione.
Guccione: «I ricchi saltano la fila e i poveri restano in attesa»
Per Guccione la previsione dei posti per solventi è «un fatto di una gravità inaudita, vuol dire che, a turno, 4 pazienti usufruiranno di un trattamento privilegiato, perché in grado di pagarsi personalmente o per il tramite di una compagnia assicurativa, l’intera prestazione ospedaliera. Sotto mentite spoglie è l’avvio della privatizzazione della sanità pubblica. In un ospedale nel quale mancano all’appello oltre 300 posti letto (su 730 posti letto previsti solo 425 attivi) già accreditati». L’ex consigliere regionale parla di «di volgare commercializzazione» che avviene mentre «centinaia e centinaia di pazienti, non potendosi permettere prestazioni ospedalieri posti letto a pagamento, per giorni e giorni restano parcheggiati al pronto soccorso, proprio per mancanza di posti letto».
Il Pd: «Vogliono privatizzare la sanità»
In effetti la “solvenza” offre la possibilità di tagliare i tempi dei ricoveri. A sostegno di Guccione c’è il suo partito che pensa di valutare «ogni possibile azione politica. Il sistema sanitario calabrese è in ginocchio, i cittadini sono costretti a migrare per vedersi garantito il diritto alla salute, mancano posti e personale, ma a Cosenza si trova il tempo per fare le prove generali di quello che è un chiaro obiettivo del governo Meloni, avallato dalla Regione Calabria e dal commissario regionale alla salute: privatizzare la sanità». Il Pd vede questa scelta come un «incredibile tentativo di svuotare i diritti primari dei cittadini, dividendo la nostra società per classi sociali. Una visione anacronistica e pericolosa per la tenuta democratica. Si torni indietro, a Cosenza si liberino i quattro posti letto e vengano destinati a coprire, in maniera adeguata, la domanda di cure provenienti dai calabresi, qualunque sia la loro dichiarazione dei redditi». Dello stesso tenore un’altra nota, diffusa ieri dal gruppo del Pd in Consiglio regionale. «La Sanità deve essere garantita a tutti e tutti i cittadini devono avere in maniera equa l’accesso alle cure. Un ospedale hub come quello dell’Annunziata deve poter garantire qualsiasi prestazione ai cittadini senza ulteriori differenziazioni tra cittadini di serie a e quelli di serie b. Chiediamo per questo immediati chiarimenti alla dirigenza dell’Annunziata di Cosenza a proposito dei posti “solventi” in chirurgia». Il capogruppo Mimmo Bevacqua sottolinea che «Chirurgia toracica è un reparto importante dell’ospedale. Isolarla o comunque renderla più accessibile per i portafogli più capienti è totalmente sbagliato. La sanità pubblica e universalistica deve mettere tutti allo stesso livello senza alcuna distinzione economica. Il commissario De Salazar, nell’interesse di tutti, chiarisca».
L’Azienda ospedaliera: «Fake news, è una legge del Pd»
Da parte sua, l’Azienda ospedaliera replica a Guccione parlando di «un’altra fake news» e spiega il senso dell’apertura del nuovo reparto, evidenziando una serie di obiettivi raggiunti. «Il primo e più importante, con la testimonianza del primo paziente, dopo appena 5 giorni dall’intervento in piena salute ed entusiasta del trattamento ricevuto. Il secondo che riusciremo nel 2025, è questo il nostro impegno, a raggiungere tra i 250 e 300 interventi. Obiettivo sfidante che ci collocherà tra i migliori ospedali italiani ed attrarrà tanti calabresi che oggi emigrano nel nord Italia». La questione dei posti per solventi occupa il terzo punto e per l’Ao è semplicemente la scelta di dare seguito «alla legge Bindi, Presidente del Partito Democratico dal 2009 al 2013, che ha, con lungimiranza, previsto la possibilità per i medici del servizio pubblico e per i cittadini che lo vogliono, di poter esercitare all’interno degli ospedali pubblici la loro arte medica. Tale legge, ancora attuale, si prefigge anche sotto tale aspetto, la valorizzazione degli ospedali pubblici, anche e soprattutto al fine di evitare la fuga dei migliori dal pubblico a favore del privato. Ovviamente seguendo le regole di legge che prevedono abbattimento delle liste di attesa e libera professione fuori dall’orario di lavoro. Questo è il senso delle nostre azioni volte esclusivamente a rilanciare il sistema sanitario pubblico».