«La Commissione europea in queste ore ha aperto un confronto sull’atto di esecuzione della direttiva Ets sui porti di trasbordo vicini, un grande passo avanti per proteggere il porto di Gioia Tauro». Lo afferma, in una nota, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (Pd). La normativa Ets, volta a contenere le emissioni facendo aumentare i costi per le attività inquinanti, potrebbe penalizzare il porto di Gioia Tauro a vantaggio di quelli extraeuropei.

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«La misura – spiega Picierno - è specificamente progettata per combattere l’evasione portuale e proteggere i porti di trasbordo europei. La cosiddetta regola della 300 miglia prevede la redazione di una lista di porti di trasbordo di paesi extra-UE che saranno soggetti a Ets, parificandoli ai porti europei. L’atto già include East Port Said in Egitto e Tanger Med in Marocco. Continuiamo a lavorare con i sindacati, le autorità portuali e istituzioni al fine di risolvere appieno la questione». 

Nonostante l’ottimismo del Pd sul futuro del porto di Gioia Tauro, però, come riporta Gazzetta del Sud la Commissione europea ha fatto sapere che non ci sarà alcuna deroga per lo scalo calabrese riguardo la tassazione sulle emissioni previste per le navi. Se necessario, spiega un portavoce di Bruxelles rispondendo al quesito posto da Gazzetta, la Commissione interverrà con misure complementari.

Sulla questione è intervenuta anche la Lega. «Tante parole, proclami, visite, passarelle, impegni, promesse, ma nessun risultato! La notizia ultima è: l’Ue non torna indietro, l’Ets non verrà abrogata o modificata. La conseguenza è la morte dei porti italiani e, in particolare, di quello di Gioia Tauro», ha dichiarato il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

«Va sottolineato che la sinistra europea non ha fatto alcun passo indietro sulla direttiva Ets, dimostrando così la precisa volontà di danneggiare l'economia italiana. La direttiva Ets, infatti, è un sistema di scambio di quote di emissione di gas serra nell'Unione europea, che mira a ridurre le emissioni di CO2 e ad affrontare il cambiamento climatico. Questa direttiva - continua - sta mettendo a rischio tutto il sistema portuale italiano e, in particolare, Gioia Tauro, che è uno dei principali porti del Mediterraneo per il trasporto di merci. Dopo una votazione folle da parte del PD e di 5Stelle, che hanno consentito all’Ue di approvare la direttiva, senza alcuna riflessione e difesa degli interessi italiani, pur in presenza di una negazione da parte della Lega, oggi, dopo la “scoperta” tardiva degli effetti devastanti della stessa, si sono riversati a Gioia Tauro tanti esponenti della sinistra, promettendo interventi e cambiamenti, ma, allo stato, non sembra che si sia fatto qualcosa ed, anzi, l’Ue fa sapere che non assumerà nessun provvedimento»