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«L’emergenza sociale in città diventa, di giorno in giorno, sempre più grave. Le segnalazioni di individui e famiglie che non riescono nemmeno a reperire i più elementari mezzi di sussistenza si susseguono e trovano spazio nelle cronache dei giornali e dei mezzi di informazione. Il Governo nazionale ha emanato un provvedimento denominato “reddito di inclusione” che ha consentito ai Comuni di emanare bandi rivolti alle famiglie che si trovano sostanzialmente in condizioni di povertà assoluta. Ma non basta».
Lo comunicano tramite nota Gabriele Petrone, segretario I Circolo Pd Centro Storico e Frazioni; e Damiano Covelli, capogruppo Pd in Consiglio comunale.
«La povertà aggredisce sempre più ceti sociali che prima ne erano esclusi per effetto di una crisi che continua a far sentire i propri effetti in Italia e soprattutto nel Sud e in Calabria. Di fronte a questa situazione riteniamo sia necessario fare di più. Il Comune di Cosenza non si limiti ai bandi già finanziati dal governo e individui all’interno delle proprie risorse di bilancio un fondo che consenta di affrontare le emergenze sociali più urgenti. Magari, lo diciamo senza demagogia alcuna, spendendo un po’ meno per le luminarie e per l’effimero delle prossime festività di fine anno».
«Insomma – continua il comunicato - sulla lotta alla povertà e al disagio sociale è necessario fare di più ed uscire dalla logica della propaganda caritatevole che ha finora caratterizzato l’azione dell’Amministrazione Occhiuto. Regalare 100 euro per la spesa a Natale alle famiglie meno abbienti non può certamente essere considerata una scelta strutturale. I prossimi bandi sul welfare che stanno per essere emanati dalla Regione Calabria possono dare una mano. Come forze di opposizione proponiamo che si attivino tutte le risorse disponibili anche per individuare, soprattutto nei quartieri periferici e nel Centro storico, una serie di interventi utili ad alleviare il disagio sociale, compresa la distribuzione di “borse-lavoro-comunali” che potrebbero essere finanziate in parte con fondi comunali, in parte con fondi regionali, in parte dalle imprese che lavorano per conto del Comune. Per quanto ci riguarda – aggiungono - siamo disponibili ad un confronto stringente su questi temi e ad una proficua collaborazione istituzionale. Colpevole, sarebbe invece, continuare a restare fermi».