Né per l’assemblea regionale sulla sanità, pur pubblicizzata per il 28 novembre, né per la più delicata direzione regionale che dovrebbe essere calendarizzata entro il 16 novembre, almeno stando ai termini previsti dallo statuto del partito. Il secondo appuntamento è quello che più interessa l’area dem del partito e la federazione di Cosenza, assai preoccupata di non accumulare ritardi in vista del prossimo rinnovo dell’amministrazione comunale. La decisione di Ernesto Magorno di nominare un commissario per i circoli cosentini, individuato nel deputato Ferdinando Aiello, non è stata condivisa dalla maggioranza del partito cosentino. Il segretario provinciale Luigi Guglielmelli l’ha giudicata illegittima e ha da subito chiesto a Magorno di convocare la direzione regionale che deve ratificare il commissariamento con la maggioranza assoluta dei voti. Il segretario, dal canto suo, ha più volte ribadito che lo statuto del partito sarà rispettato, ma non ha ancora proceduto a compiere nessun atto ufficiale. Un atteggiamento che sta facendo aumentare disagi e mal di pancia nell’intera coalizione di centrosinistra nel cosentino. Anche i partiti alleati del Pd, infatti, stanno iniziando a spazientirsi per la mancata convocazione della pur annunciata interpartitica. Un momento cruciale per avviare il confronto fra le varie forze in vista della scelta del futuro candidato sindaco che se ulteriormente ritardato potrebbe compromettere la già difficile competizione elettorale.
Prendere tempo sia a livello regionale che comunale non sembra essere proprio l’ingrediente giusto per creare le condizioni per una vittoria e un ritorno dei democrat a palazzo dei Bruzi. Aspettare tutti e trenta i giorni previsti dallo Statuto per la convocazione della direzione per la ratifica del commissariamento, vuol dire far rimanere il partito e l’intera coalizione cosentina sulle spine. Aumentando a dismisura le tensioni. Del resto si tratta di un appuntamento che  non potrà essere non convocato. Senza la ratifica della direzione, il provvedimento di nomina di Ferdinando Aiello verrebbe a decadere, secondo le regole statutarie, e c’è da giurare che Guglielmelli e i suoi sarebbero prontissimi a richiedere la decadenza. Perché Magorno temporeggia dunque? Non è convinto di avere i numeri all’interno dell’organismo? La sottoscrizione dei delegati dell’assemblea per la discussione sulla sanità sembra far pendere il piatto della bilancia in favore dei dem. In direzione, però, la situazione sarebbe diversa, almeno stando a sentire i renziani. Perché non chiudere subito la partita allora anche per dare il via al lavoro preparatorio per la campagna elettorale? I dubbi si moltiplicano all’interno di un Pd che non sembra versare in buon momento di salute e che dovrà necessariamente arrivare ad un chiarimento finale. Con la speranza che lo stesso non si trasformi in una conta all’ultimo voto sulla quale impiccare ogni residua speranza di unità.




Riccardo Tripepi