Quattro proposte per far ripartire la Calabria in questa delicata fase di emergenza sanitaria. È quanto propongono due giovani studenti universitari nonché esponenti del Partito democratico Giovanni Di Bartolo (di Vibo Valentia) e Marco Rotella (di Catanzaro): «La difficile situazione che stiamo affrontando impegna quotidianamente professionalità, energie e risorse del nostro Paese nella prevenzione e nel contenimento del Covid-19.  La crisi economica emersa in queste settimane – sostengono -  sta impegnando le istituzioni, le forze politiche, gli operatori economici e le organizzazioni sociali in un ampio dibattito sulle contromisure da adottare». Pertanto «la Regione Calabria può e deve svolgere un ruolo importante in questa fase, fornendo gli strumenti per integrare le misure che a livello nazionale ed europeo sono state messe in campo».

Quattro proposte per la Calabria

Le idee dei due giovani dem – sottoposte anche ai consiglieri regionale della circoscrizione centrale Luigi Tassone e Libero Notarangelo e dagli stessi sottoscritte - sono chiare: «Siamo consapevoli dei limiti oggettivi - burocratici e finanziari – che renderanno complesso un lavoro approfondito di rimodulazione dei fondi resi disponibili dalla programmazione europea. Allo stesso tempo – rimarcano -  siamo convinti che sia necessario utilizzare le risorse disponibili per costruire interventi qualificati, proponendo soluzioni in grado di dare risposte veloci alle situazioni di maggiore difficoltà sul breve periodo e di raggiungere obiettivi di medio termine sui settori strategici». Da qui un confronto con esponenti delle istituzioni locali e nazionali, esperti dei settori, professionisti, studenti, sindacalisti, imprenditori, per approfondire le esigenze delle singole comunità sul piano sociale ed economico, e valutare proposte d’interesse generale da prendere in considerazione: «Riteniamo che il Piano economico regionale debba tenere conto di due esigenze, tra loro bilanciate: tutelare le persone maggiormente esposte e dare sostegno al tessuto produttivo», dichiarano infatti Di Bartolo e Rotella.

 

Proteggere il reddito delle famiglie

Il primo punto si concentra sulla necessità di proteggere il reddito: «La condizione delle persone e delle famiglie con gravi difficoltà economiche o in stato di povertà nella nostra Regione segna un dato drammatico a livello europeo. Una delle tante persone che con estrema generosità si è sempre spesa per loro dice che la politica calabrese non ha contrastato la povertà, ma i poveri e i poveri non se ne accorgono perché non conoscono i servizi legittimi di cui sono privati.

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Le risorse stanziate per la solidarietà alimentare sono una misura d’urgenza efficace, ma il suo utilizzo prolungato rischia di non rispondere alle necessità di chi si trova in una situazione di difficoltà. Siamo convinti – continuano -  che in un paese civile nessuno possa rimanere indietro ed è imprescindibile istituire uno strumento per integrare la capacità economica di chi si trova in una condizione di disagio o rafforzare con nuove risorse quelli già esistenti, coinvolgendo in questo percorso i soggetti del terzo settore che operano in prossimità del territorio».

 

Formazione e diritto allo studio

A giudizio dei due militanti Pd: «La Calabria sconta da decenni la mancanza di un quadro di norme aggiornato per il welfare degli studenti medi e universitari. Tutto ciò ha lasciato spazio a disparità, mancanza di programmazione e inefficienze, le quali sono andate a ripercuotersi negativamente sul sistema dei diritti degli studenti. Questa inadeguatezza – sottolineano - richiede oggi una serie d’interventi dedicati a tendere una mano a tanti studenti e famiglie calabresi». 

La didattica a distanza è l’elemento di maggiore innovazione «che ha fatto seguito alle misure restrittive del Governo, tuttavia – fanno notare- circa un terzo delle famiglie calabresi non possiede computer o tablet: riteniamo sia necessario integrare le risorse già stanziate a livello nazionale per garantire un maggiore accesso agli strumenti della didattica». In più: «Proponiamo di istituire un fondo regionale di sostegno economico, a titolo di contributo rivolto agli studenti universitari fuorisede che non hanno altri benefici economici, tenendo conto della capacità di reddito e/o della composizione del nucleo familiare. Inoltre, per completare lo schema, è necessario procedere allo stanziamento delle risorse necessarie per coprire l’erogazione delle borse di studio rivolte a studenti meritevoli ed a basso reddito».

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Aiuti alle imprese

Altro aspetto da tenere in considerazione, la difficoltà delle imprese: «Le restrizioni per contrastare l’avanzata del virus, pur mostrando una loro efficacia sul piano sanitario, hanno determinato conseguenze estremamente onerose per le attività produttive. La richiesta di una linea di credito da parte delle aziende – illustrano Di Bartolo e Rotella - coinvolge tutti i settori, dall’agricoltura al turismo, dal commercio ai trasporti e alla produzione di servizi. Per molte attività è importante poter accedere ad una liquidità a tasso agevolato per far fronte al colpo subito in questi mesi con le giuste garanzie. Le scelte che si stanno compiendo a livello europeo e gli strumenti predisposti dal Governo per garantire liquidità alle imprese sono un primo passo al quale ne dovranno seguire altri».

Cosa può fare la Regione? «Può intervenire ulteriormente in questa direzione con l’istituzione di un fondo di garanzia rivolto alle imprese - in particolare quelle agricole - che stanno portando avanti progetti in cofinanziamento, dando così respiro a migliaia di attività sul territorio, agevolando l’erogazione dei finanziamenti, il completamento dell’investimento già avviato con il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Così come per le scadenze di cui è necessaria la proroga e che riguardano, sul piano operativo, le domande e i progetti riferiti alla programmazione europea».

L’offerta turistica regionale

Per ultimo, non di certo per importanza, l’industria del turismo che più di altri settori sta subendo le conseguenze della crisi e l’impossibilità di fare previsioni sui mesi futuri: «Già a marzo – fanno presente i due studenti universitari - le strutture ricettive e gli operatori turistici hanno dovuto fare i conti con le restrizioni dei sistemi di collegamento e la cancellazione di contratti per migliaia di presenze, con investimenti già avviati di manutenzione e ammodernamento, con i costi del personale e di gestione delle strutture stesse».

Un quadro davvero desolante: «Rimanendo nel campo del possibile, oltre alla liquidità e ai sussidi predisposti a livello nazionale, è necessario mettere a punto un programma di ristrutturazione dell’offerta turistica articolato su più semestri, bilanciando - anche in questo caso - le esigenze di risposta sul breve periodo e alcuni obiettivi di medio termine, che tutta la filiera può e deve perseguire per rimanere al passo con ulteriori cambiamenti cui si andrà incontro. Il piano d’intervento che abbiamo immaginato – chiosano - deve insistere sul livello d’informatizzazione, marketing e comunicazione per riconquistare segmenti di mercato e su un concreto progetto di destagionalizzazione e di promozione dei territori per tentare di prorogare quanto più possibile la fine della stagione turistica». 

Sarà indispensabile, infine, «mettere mano alla semplificazione delle procedure, di dare tempi certi ai passaggi della burocrazia per tutto ciò che ne consegue in termini di aiuto alle imprese, alle famiglie, al cittadino».