Come spiegato questa mattina, sono due alla fine i candidati alla segreteria provinciale del Pd di Cosenza. Vittorio Pecoraro e Antonio Tursi si sfideranno dal 6 all’8 maggio per porre ufficialmente fine all’era commissariale. Domenica sera la federazione bruzia volterà pagina a margine di mesi di veleni e lotte intestine, di tre congressi rinviati, di candidature annunciate e ritirate e di ticket e accordi sottoscritti a Roma imposti alla Calabria. Oggi è giorno di click per le foto, di sorrisi e di strette di mano. Ciò che si configura, però, è un’assemblea che per forza di cose dovrà contenere in egual misura tutte le anime storiche. Le liste sono state consegnate, a margine di una composizione forzata e quasi aritmetica.

Non c’era alternativa che questa ad un’anatra zoppa, ecco perché Marco Meloni, coordinatore della Segreteria nazionale del PD, ha spinto per una composizione eterogenea. In questo quadro, la mozione “Controcorrente” di Tursi resta quella slegata dalle logiche di partito, più di movimento che di governo, più col megafono in mano che con la giacca e la cravatta. Le critiche dei militanti e della base, sull’interrogarsi se il Pd sia da considerarsi ancora partito di sinistra, muovono soprattutto da circostanze del genere.

Pd Cosenza, il commento di Pecoraro

Il favorito alla segreteria riserva il primo pensiero proprio all’altro mancato competitor: «Ringrazio Salvatore Monaco per quanto ha deciso di fare a margine delle interlocuzioni avute con Roma e la segreteria regionale. Altro ringraziamento a Maria Locanto per quanto successo a gennaio e nelle ultime settimane. Se sono il candidato forte? C’è convergenza sul mio nome».

Tursi: «Mia candidatura parte dal basso»

Dopo la consegna delle liste, Antonio Tursi ha commentato gli ultimi concitati giorni: «La mia candidatura parte dal basso, non rappresento me stesso. È da gennaio che stiamo lavorando sui territori per celebrare il congresso e credo proprio che questa volta si faccia. Se mi aspettavo un solo avversario? Nel Pd non esistono certezze - dice tra il serio e il faceto -. Adesso abbiamo la certezza che alla segreteria concorreremo io Vittorio Pecoraro».