Bluff e controbluff alla Conferenza dei capigruppo che, come troppo spesso capita ultimamente, non riesce a prendere nessuna decisione.

Il rinnovo dell’Ufficio di presidenza e delle Commissioni slitta ancora e, se tutto va bene, arriverà ad agosto prima della pausa per le ferie estive. A ulteriore dimostrazione dello stato di debolezza in cui versano sia la maggioranza di centrosinistra, che l’opposizione di centrodestra.

La lunga giornata ha inizio a Lamezia Terme dove il gotha di Forza Italia ha provato a mostrare i muscoli chiedendo, con una conferenza stampa in pompa magna, la riunione di un Consiglio regionale sul tema dell’immigrazione. A conclusione dell’incontro, una riunione del coordinamento regionale, presieduto da Jole Santelli, per decidere la strategia in vista del rinnovo delle cariche di palazzo Campanella.

Gli azzurri con il via libera di Roberto Occhiuto, pur non avendo i nomi da presentare, hanno deciso di puntare l’avversario (il centrosinistra) chiedendo l’accelerazione dei tempi: il Consiglio si faccia subito e si proceda senza tentennamenti al rinnovo dell’Ufficio di presidenza. Contando sull’impreparazione del Pd, ancora lontanissimo dal trovare la quadra.

 

Con queste consegne il capogruppo Nicolò parte alla volta di palazzo Campanella dove alle 13 il presidente del Consiglio Nicola Irto aveva convocato i capigruppo di tutte le forze politiche. L’azzurro mette sul tavolo la richiesta che trova la sponda inaspettata di Alternativa Popolare (Arruzzolo). Elemento che scompagina ulteriormente le carte e offre una via di fuga al capogruppo dei democrat Romeo. Il quale ha chiesto che i partiti si prendessero ulteriore tempo per riflettere in modo da trovare la soluzione il più condivisa possibile. Magari arrivando ad una rielezione all’unanimità del presidente Irto che pure ha insistito per fare in fretta.

 

Il messaggio di Romeo (il controbluff) è stato chiaro: se arriviamo al voto subito il centrosinistra non si asterrà dalle votazioni della minoranza provocando ulteriori lacerazioni e Irto rischierebbe di essere eletto con una maggioranza risicata: meglio per tutti avere un accordo complessivo.

 

E così, essendo tutti i partiti impossibilitati a muoversi, arriva la decisione all’unanimità della Conferenza: rinvio di un mese per provare a sbloccare la situazione.

Forza Italia dovrà capire come presentarsi in Consiglio considerato che per la carica di questore, attualmente occupata da Graziano, esistono due pretendenti: l’uscente per l’appunto e il neo ingresso Mario Magno, così come per la carica di vicepresidente di minoranza. Forza Italia vuole la poltrona su cui oggi siede Pino Gentile, ma la disputa tra Mimmo Tallini e Wanda Ferro è assai accesa e rischia di spaccare il partito, come dimostrato dalle nuove tensioni che si sono registrate tra Jole Santelli e Wanda Ferro.

 

Alternativa popolare sta provando a giocarsi le ultime carte dopo la rottura consumata con le elezioni di Catanzaro. Carte che passano per i tavoli romani e per l’eventuale possibile ruolo degli alfaniani nella vicenda relativa alla conclusione del commissariamento della sanità. Ma anche la scelta di appoggiare la richiesta di Forza Italia durante la riunione dei capigruppo ha finito con il peggiorare i rapporti con il Pd. Difficile, dunque, pensare ad oggi ad una possibile rielezione di Pino Gentile.

 

Nel centrosinistra, invece, c'è da dirimere la questione relativa alla vicenda di Francesco D’Agostino, coinvolto in un'indagine giudiziaria, e la spinosa questione politica di Arturo Bova. Le dimissioni dell’assessore Barbalace fanno pensare ad una linea di rigore assoluto sulle questioni, ma il 19 luglio è fissata un’udienza che potrebbe essere dirimente per il futuro di D’Agostino.

 

Infine il Pd ha bisogno di ulteriore tempo perché il rinnovo degli organismi di palazzo Campanella coincide con gli aggiustamenti che Oliverio dovrà fare in giunta. Operazione non semplice considerati i malumori che si registrano tra i democrat e ben esemplificati dalle recenti prese di posizione di Guccione e Ciconte.

 

L’obiettivo, quindi, è provare a sistemare il puzzle entro la pausa estiva. Regalando un altro mese di paralisi alla Calabria che, davvero, non ne sentiva proprio l’esigenza.

 

Riccardo Tripepi