Dopo otto ore di discussione, durante le quali sono stati affrontati i dieci punti all’ordine del giorno, il Consiglio comunale di Paola ha deliberato, a maggioranza, il documento unico di programmazione su cui fondare l’azione amministrativa dei prossimi anni.

Nel corso del lunghissimo dibattito, i temi al vaglio dell’aula hanno riguardato principalmente argomenti economico-finanziari, con le novità registrate sul fronte di aliquote, tariffe e addizionali, che presto andranno ad impattare sulla cittadinanza, dato che si tratta perlopiù di aumenti e nuove imposte.

Per quanto concerne l’Imu, ad esempio, molti paolani si ritroveranno a doverci fare i conti dal momento che, con l’ormai acquisita approvazione del Piano Strutturale Comunale (Psc), tanti terreni hanno cambiato destinazione d’uso, e se in precedenza il loro valore era legato alla considerazione “montanara” del Comune, che comportava finanche l’esenzione dal tributo, con lo strumento urbanistico attualmente in vigore, saranno considerati per quello che sono oggigiorno, in larga parte terreni edificabili e quindi tassabili.

Questa operazione, in particolare, è stata oggetto di un’aspra critica da parte del consigliere Andrea Signorelli, che dai banchi della minoranza ha tuonato contro la delibera di attribuzione delle tariffe, redatta solo in giunta (senza passare dal consiglio comunale) e censurata anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che, sul proprio sito, ha definito “inefficace” quanto stabilito dall’esecutivo. Questa situazione, secondo il capogruppo d’opposizione, potrebbe esporre il Comune a futuri contenziosi, in quanto i cittadini – dato che l’Imu è un’imposta in autoliquidazione (che il contribuente paga secondo i propri calcoli) – si troverebbero ad usare riferimenti che, sebbene validati dall’amministrazione comunale, rischiano di essere privi di consistenza, a differenza di quelli molto più alti stabiliti da altre agenzie riconosciute.

Tuttavia, a quanto pare, l’esigenza di mettere in conto i presunti introiti derivanti da questa procedura, è stata superiore alla necessità di verificarne la reale efficacia, e i soldi messi in conto hanno preso corpo nel bilancio di previsione successivamente approvato a maggioranza.

Tra i vari argomenti che hanno costituito terreno di scontro, l’istituzione dell’imposta di soggiorno è stato senz’altro uno dei più caldi, con l’intera compagine minoritaria che ha espresso contrarietà e biasimo per le scelte compiute dall’amministrazione, in quanto l’oscillazione, da uno a tre euro, cui saranno esposti i villeggianti, potrebbe costituire un deterrente per il rilancio turistico della città, già gravata da un lungo periodo di crisi delle presenze.

Il clou dello scontro comunque lo si è avuto all’atto di ratificare il documento unico di programmazione 2022-2024, il vero e proprio bilancio di previsione con cui Politano e i suoi intendono condurre Paola verso la “nuova era” promessa in campagna elettorale.

Bocciato senza appello da ognuno dei componenti dell’opposizione, approvato “solo parzialmente” dai revisori dei conti, lo strumento contabile predisposto dalla maggioranza è parso assai ambizioso nelle intenzioni - prima fra tutte quella di evitare il terzo dissesto in trent’anni - ma poco radicato nella realtà locale. «Un pastrocchio – ha rimarcato la leader di “Paola domani”, Emira Ciodaro – utile solo a conservare le poltrone, messe in discussione dalla Prefettura che è dovuta intervenire imponendo i termini di approvazione. Un bilancio parziale, con una approvazione parziale del collegio dei revisori dei conti, dove mancano lucidità e lungimiranza, che sicuramente non va nel verso del bene di Paola».

Di tutt’altro avviso il sindaco Giovanni Politano, che ha parlato delle difficoltà affrontate nel dover espletare tutte le operazioni lasciate in sospeso dall’amministrazione precedente, che in quanto a bilanci non era riuscita neanche a presentarsi in aula. «Abbiamo evitato il terzo dissesto – è stato il commento del primo cittadino – era un atto importante, che ci ha visti protagonisti per la prima volta. Adesso è il momento di distendere il clima e pensare a pianificare il futuro, che si prospetta denso di sfide da vincere per portare avanti il buon nome della nostra città».