Il vicepresidente della Regione dopo la sentenza del Tar: «Non avevamo chiesto elemosine, ma così non possiamo rimetterci in attività»
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«La decisione del Tar, di cui prendiamo atto, non incoraggia la ripartenza e la volontà di rinascere della Calabria. La gente di Calabria ha saputo contenere la virulenza di una pandemia che sta mettendo in ginocchio l’economia mondiale: la nostra regione appartiene a quei territori che sono riusciti a non soccombere. Dignitosamente, non abbiamo chiesto elemosine, ma il riconoscimento del diritto di poter decidere come iniziare a rimetterci in attività. Diritto che, al momento, sembra non poterci appartenere. A volte, alzare la testa pare essere una pretesa, piuttosto che una virtù».
Lo afferma il vicepresidente della Regione Calabria Nino Spirlì.