Nervi assai tesi all’interno dello schieramento di centrodestra. La manifestazione di piazza fortemente voluta da Matteo Salvini per dare una prova di forza contro il governo Conte alla vigilia delle regionali in Umbria, ha messo allo scoperto tutte le contraddizioni interne.

All’interno di Forza Italia è emersa in tutta la sua evidenza lo scontro tra Silvio Berlusconi e l’area più moderata del suo partito legata a Mara Carfagna, mentre Giorgia Meloni ha avuto parecchio da ridire sull’utilizzo dei simboli della Lega anche sul palco di San Giovanni che, a suo dire, non favoriscono certo l’unità della coalizione.

 

Ma a tenere banco dentro il partito degli azzurri, anche in Calabria, sono le evoluzioni politiche di Mara Carfagna, che è sempre stata la sponda nazionale per il gruppo dei parlamentari calabresi e dei fratelli Occhiuto in particolare. La vicepresidente della Camera nel prendere le distanze dalla manifestazione di piazza del centrodestra oltre a ricevere il duro rimbrotto del Cavaliere, ha ricevuto attestati di stima sia da Maria Elena Boschi che da Matteo Renzi verso i quali viene data in avvicinamento.

Tanto che più di qualcuno aveva annunciato la presenza dell’azzurra alla Leopolda in corso a Firenze. Una voce che Renzi si è preoccupato di dover smentire. «Ho molta stima di Mara Carfagna, penso sia normale che una donna come lei e tanti altri parlamentari di Fi non sopportino di vedere un partito europeista come il loro scendere in piazza con Forza Nuova e Casapound. Ma mai mi permetterei di tirare per la giacchetta la vicepresidente della Camera. Che possano vedere in futuro un riferimento in Italia Viva è nell’ordine delle cose, ma non è all'ordine del giorno. Non verrà alla Leopolda».

 

Una smentita che sa tanto di accordo già raggiunto. Ma a tenere sulla corda i forzisti di Calabria c’è anche un’altra notizia proveniente dalla Capitale. Nella serata di venerdì Roberto Occhiuto ha avuto un incontro riservato proprio con Mara Carfagna per discutere delle possibili evoluzioni dell’attuale scenario politico, comprese quelle che descrivono uno spostamento verso il gruppo di Renzi dei fedelissimi della pasionaria azzurra. Niente di deciso in maniera ufficiale, ma un’ipotesi di lavoro assai concreta se le aspirazioni del gruppo non dovessero più trovare accoglienza all’interno del partito di appartenenza.

Si tratta ovviamente di sommovimenti che potrebbero portare ulteriori difficoltà al partito calabrese che, per questa via, sceglierebbe deliberatamente di allargare il fronte di scontro con la Lega dopo il rifiuto, reiterato, espresso da Matteo Salvini e Ivan Invernizzi sulla candidatura di Mario Occhiuto in vista delle prossime regionali.

 

Ovviamente una decisione del genere sarebbe presa dal gruppo dirigente calabrese un istante dopo la chiusura definitiva delle possibilità di Mario Occhiuto e lascerebbe con un palmo di naso tutti coloro che fin qui hanno lavorato a un progetto di centrodestra unito.

Muovendosi, però, due tavoli Jole Santelli e i fratelli Occhiuto rischiano di rimanere con il cerino in mano. Il gioco sotterraneo con il gruppo della Carfagna non fa altro che rafforzare le convinzioni di Salvini e offrono al leader della Lega ancora un’altra arma per chiedere a Silvio Berlusconi un nome nuovo per le regionali calabresi (Sergio Abramo ad esempio) che rappresenti al meglio la coalizione di centrodestra e anche l’anima della Forza Italia che non si riconosce nella gestione dell’attuale coordinamento regionale.