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L’intervento estemporaneo, quasi a gamba tesa, del senatore Giovanni Bilardi nel dibattito della metropolitana leggera di Cosenza conferma il sospetto, non sfuggito nei giorni scorsi agli osservatori, di un prossimo riposizionamento del parlamentare reggino, destinato probabilmente ad un ritorno alla casa madre, in Forza Italia. Perché mai Bilardi, esponente a Palazzo Madama di Alternativa Popolare, senta l’esigenza di sferrare un attacco frontale ad Oliverio su una vicenda probabilmente poco conosciuta dal parlamentare reggino, sembra piuttosto chiaro.
L’ex esponente della Lista Scopelliti ha la necessità di prendere in maniera netta le distanze dalla presidenza della regione targata Pd e di lanciare un segnale di insofferenza ad Alfano, talmente proiettato sul centrosinistra da avvertire il bisogno di eliminare la parola “destra” dal nome del soggetto di cui il ministro degli esteri è tra gli esponenti più autorevoli. Bilardi al contrario, sente che in Calabria la prossima stagione potrebbe tingersi di azzurro ed è pronto a siglare un patto di ferro con Mario e Roberto Occhiuto per favorire la scalata dell’uno o dell’altro, alle stanze della cittadella. Un carro sul quale è già salito anche Pietro Aiello, altro esponente della formazione partitica in cui è confluito il Nuovo Centro Destra, ma schierato a Catanzaro a sostegno di Sergio Abramo. Le difficoltà in cui annaspa Oliverio, amplificate anche dalla fase di scissione del Pd e dalle dinamiche determinate in seno allo stesso Partito Democratico dalle correnti che si muovono in maniera spesso contrapposta, stanno spianando la strada ad un ritorno del centrodestra alla guida della Regione, secondo quella legge non scritta dell’alternanza cui la Calabria non è mai venuta meno da quando si procede all’elezione diretta del presidente.
Per la prestigiosa carica in pole c’è Roberto Occhiuto. L’ex Udc ha però la necessità di trovare solidi appoggi anche nella altre province dove il suo nome e la sua attività istituzionale è meno radicata sul territorio. In questa direzione vanno i tentativi di comporre un’alleanza con due big del calibro di Bilardi a Reggio Calabria e di Pietro Aiello a Catanzaro.
Salvatore Bruno