Il senatore forzista sui problemi affrontati dai cittadini e l’incapacità di risolverli: «Ci saremmo aspettati un comportamento diverso da chi sostiene il governo e che, in passato, ha condotto aspre battaglie»
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«C'era una volta il Movimento 5 Stelle che lottava per la sanità calabrese. C'erano una volta i grillini che invocavano la rimozione del commissario Scura. C'erano una volta gli “onesti” che conducevano battaglie contro i burocrati regionali. C'erano una volta i parlamentari pentastellati che presentavano proposte di legge per riformare l'intero sistema regionale. Oggi, invece, non c'è più niente». È quanto afferma il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori.
«I 5 stelle tacciono sulla sanità»
«La sanità – continua – è stata il loro cavallo di battaglia per cinque lunghi anni, ma adesso che sono al governo i 5 stelle tacciono. Durante la scorsa legislatura, i rappresentanti del Movimento, e tra loro soprattutto la deputata Dalila Nesci, hanno condotto aspre battaglie a favore della normalizzazione del sistema sanitario regionale, da quasi dieci anni invischiato in un regime di commissariamento che non ha fatto altro che peggiorare una situazione di per sé già disastrosa. Nesci, in particolar modo, si era distinta per le sue azioni politiche contro il commissario Massimo Scura, il dipartimento Tutela della salute e i manager delle Aziende provinciali e ospedaliere».
«L’emigrazione passiva continua a crescere»
«Ora che il Movimento è al governo, però – prosegue Mangialavori –, i suoi rappresentanti calabresi sembrano aver perso la voce e smarrito quella vis polemica che in passato ne aveva contraddistinto l'azione politica. Eppure, i problemi sul tappeto sono sempre gli stessi e, se possibile, forse sono ancora più gravi. L'emigrazione passiva continua a crescere, con un balzo considerevole negli ultimi due anni; il commissario si fa beffe delle sentenze della magistratura e sembra interessarsi più alle questioni politiche che a quelle che riguardano il rispetto dei livelli essenziali di assistenza; la Regione, anziché preoccuparsi della salute dei calabresi e di redigere una programmazione sanitaria all'altezza della situazione, continua a giocare il risiko dei manager da piazzare nelle Aziende e a disinteressarsi della riorganizzazione del dipartimento Tutela della Salute».
«Di Dalila Nesci e compagni si sono perse le tracce»
«Di fronte a questo drammatico stato di cose – conclude Mangialavori –, ci saremmo aspettati un diverso atteggiamento da parte di chi sostiene l'attuale governo; parlamentari che, proprio in virtù della loro vicinanza con l'esecutivo, dovrebbero fare di tutto per dare concretezza ai propositi avanzati quando erano all'opposizione. Invece, a partire dallo scorso 4 marzo, di Dalila Nesci e dei suoi compagni di movimento si sono completamente perse le tracce. E la sanità continua ad andare a catafascio».