A tre mesi dalla nomina il sub commissario non ha ancora preso servizio. Il deputato di Alternativa ipotizza anche intoppi burocratici e parla di «menefreghismo» da parte del Governo: «Credono che la Calabria sia da lasciare al proprio destino»
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«Il governo incarichi un altro esperto di bilanci al posto del sub-commissario Maurizio Bortoletti, che a circa tre mesi dalla nomina non ha ancora preso servizio, per intoppi burocratici oppure perché non intende farlo». Sul mancato insediamento del colonnello dei carabinieri, chiamato da Occhiuto ad affiancarlo nella gestione della sanità calabrese, interviene anche il deputato calabrese di Alternativa Francesco Sapia.
«Ora il presidente Draghi ha altre preoccupazioni – aggiunge il parlamentare, che alla Camera siede in commissione Sanità -, sicché resta immobile e non pensa proprio che il mancato insediamento di Bartoletti rappresenti un problema per il Servizio sanitario calabrese e per l’immagine dell’intero governo, che potrebbe averlo nominato senza verificare l’effettiva disponibilità del militare ad assumere il ruolo».
«Alla Calabria – incalza – serve con urgenza un sub-commissario che si occupi dei conti disastrati delle aziende sanitarie, soprattutto delle Asp di Reggio e di Cosenza. Purtroppo, il governo in carica conferma, come i precedenti esecutivi, di ritenere la Calabria una terra di confine, perduta, da lasciare al proprio destino. Già nell’ultima legge di Bilancio, Draghi, i suoi ministri e la sua maggioranza trasversale – rammenta il parlamentare – avevano ignorato la necessità di mandare in Calabria personale dello Stato, magari del ministero dell’Economia e delle Finanze, come avevo proposto con miei emendamenti, per fare luce sui bilanci tenebrosi delle aziende sanitarie».
«L’attendismo e il menefreghismo del governo – conclude Sapia – sono la prova provata della volontà di mantenere la Calabria in brutte acque, forse per allungare il commissariamento e alimentare l’emigrazione sanitaria».