«Le auguriamo buon lavoro sindaco. Ma principalmente di riuscire a scrivere grandi narrazioni per poter star dentro agli universi così tanto frammentati di questa nostra città di Catanzaro in cui vivono tanti “acrobati della sopravvivenza” e dove, sempre per questi tristi soggetti, l’indifferenza è stata, a volte, persino assai più feroce dell’intolleranza. E non era certo impresa da poco, seppur del tutto negativa». Hanno esordito così nel loro comunicato il direttivo dell’associazione RaGi Demenze Calabria e il sodalizio “PerLe Demenze” Famiglie Unite della Calabria. 

Che in una missiva indirizzata al neoprimo cittadino a mezzo stampa hanno aggiunto: «Sarebbe ingannevole pensare che linee di frattura sociale, così profonde, possano rimarginarsi in fretta e l’economia,  al pari di territorio e comunità, riesca a tornare velocemente alla normale dignità. Che rappresenta il minimo indispensabile. Ma i cittadini si aspettano molto da lei e dalla squadra che sceglierà di schierare - prosegue il testo della nota - per poter imprimere quella forte impronta sociale connotata dall’obiettivo di colmare le disuguaglianze; rilanciare il lavoro di qualità; garantire i diritti sociali e quelli di cittadinanza, inscindibili perché insieme garantiscono giustizia sociale e libertà individuale. I catanzaresi vogliono dunque essere accompagnati nella grande transizione che ci aspetta e noi, come RaGi, abbiamo molto apprezzato la sua risposta alla lettera da noi inviata ai candidati a sindaco quando chiedevamo alla nuova giunta comunale un “Punto e a Capo". Adesso, però, su quel nuovo rigo bianco vorremmo poter iniziare a raccontare un’altra storia. Che può andare finalmente avanti senza affanni e senza timori, riaprendo così la partita e seguendo la strada della coerenza, della giustizia e principalmente del rispetto». 

Ma l'auspicio di Ragi va oltre e lo si capisce leggendo le battute finali del comunicato: «Nel momento in cui abbiamo deciso di proteggere le persone con demenza, noi abbiamo rispettato solo la legge che conosciamo come esseri umani privi di potere e privilegi. Ma pieni di responsabilità. Nascere uomo su questa terra è un "incarico sacro" e la mancanza di rispetto per gli esseri viventi, specialmente i più fragili, conduce in fretta alla mancanza di empatia nei confronti di tutti gli altri. Non crediamo esistano ricette preconfezionate né che un pensiero unico o, peggio, di uno solo possa essere la bussola per il cambiamento di un sistema. Perché noi, al contrario, crediamo - hanno concluso - nelle invasioni di campo e di pensiero. Nella cooperazione, costruzione di reti di dialogo, e chiarezza delle decisioni che si assumono. Noi le auguriamo, caro Fiorita, di portare avanti il suo progetto per il bene collettivo affinché il futuro di Catanzaro abbia un nuovo inizio. E l’aspettiamo nel nostro centro diurno per un caffè insieme all’assessore al Welfare Venturino Lazzaro sapendo bene che questo non è ancora il tempo del raccolto, ma della semina. Buon cammino, allora, perché di strada fare ce n’è tanta».