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Wanda Ferro torna in Consiglio e, caldo, ad esultare è solo il centrosinistra. Il governatore Mario Oliverio e il presidente dell’Assemblea Nicola Irto sono stati tra i primi a salutare l’ingresso dell’ex candidata del centrodestra alle regionali 2014 come un trionfo della democrazia. Addirittura Oliverio, che pure aveva dato mandato ai legali della Regione di costituirsi contro Wanda Ferro al momento in cui presentò ricorso, ha anche chiamato personalmente la sua sfidante per esprimerle le proprie felicitazioni.
Una soddisfazione che probabilmente deriva anche dal fatto che la pronuncia della Corte Costituzionale salva la legislatura. Secondo molti, come si ricorderà, la Consulta avrebbe potuto pronunciarsi in maniera diversa e considerare illegittime le elezioni regionali disciplinate da una legge elettorale incostituzionale. Travolgendo l’intera elezione rimandando i calabresi alle urne anzitempo.
La Corte, invece, si è limitata a considerare illegittima soltanto la parte della legge in cui non viene previsto il seggio al miglior perdente tra i candidati alla carica di governatore.
In maniera del tutto singolare si è registrata una reazione molto tiepida tra i consiglieri del centrodestra. Messaggi di soddisfazione, nell’immediato, sono arrivati da big esterni come Gasparri, Roberto Occhiuto o Jole Santelli, ma nessuno dei consiglieri si è sbilanciato con una nota positiva di commento, ad eccezione di Mimmo Tallini che alla Ferro è stato sempre vicino.
Di certo non si sono espressi Ennio Morrone e Giuseppe Mangialavori sapendo che uno dei due, deciderà il Tar chi, sarà costretto a lasciare palazzo Campanella. Ma non ha preso la parola nessuno neanche tra gli altri esponenti di Forza Italia, del Misto o della Casa delle Libertà, ad eccezione di Francesco Cannizzaro che ha salutato positivamente l’ingresso di Wanda Ferro in Aula, ma soltanto 24 ore dopo.
Un po’ come se a tutti la situazione precedente potesse anche stare meglio di quella attuale. Del resto alcuni di loro, e tra questi anche Ennio Morrone, erano stati protagonisti del Consiglio precedente e avevano votato a favore di una pessima legge elettorale, come la stessa Ferro aveva avuto modo di far notare nei suoi due anni di solitaria battaglia. Anzi, a dire il vero, la Ferro non ha mancato di chiedere spiegazioni al suo partito in ordine a quanto successo al momento dell’approvazione della legge elettorale regionale. Il sospetto che l’allora maggioranza di centrodestra abbia voluto eliminare il seggio al miglior perdente tra i candidati alla carica di governatore per guadagnare possibilità di rielezione è molto alto. E ha creato non poche tensioni all’interno degli azzurri. La Ferro, poi, potrebbe gettare ombre sugli attuali leader che, con buone probabilità, avrebbero preferito lo status quo. Se ne saprà di più tra un mese o due, quando il Tar dovrà pronunciarsi definitivamente sulla scorta di quanto deciso dalla Consulta.
Riccardo Tripepi