Egregio presidente,
anni di politiche sanitarie campanilistiche e sbagliate indirizzate esclusivamente all’obiettivo del risparmio, hanno umiliato le attese e le legittime aspirazioni della città di Cosenza che ha oramai definitivamente perso il suo ruolo di centro hub di servizi e le sue strutture sanitarie, un tempo vanto della Regione, sono regredite a livelli da terzo mondo.
Dopo quasi un anno passato al timone della Regione, il panorama sanitario è drammaticamente chiaro e raffigura una situazione fuori controllo, segnata da uno scontro al vertice delle istituzioni che La vede contrapposta al commissario Scura in un conflitto continuo che ha il sapore della pantomima ma che viene pagato quotidianamente dai cittadini calabresi bisognosi di assistenza.
A Cosenza la deriva più grave, con un ospedale scivolato sempre più indietro nella qualità dei servizi e un sistema sanitario incapace di rispondere adeguatamente alla domanda di salute dei cosentini.
Circa due mesi fa, una larghissima maggioranza di consiglieri, trenta su un totale di trentatré, aveva chiesto la convocazione di un’apposita seduta del consiglio comunale di Cosenza per discutere della penalizzazione sanitaria in atto nella provincia, chiedendo esplicitamente la Sua autorevole partecipazione e quella del commissario al Piano di rientro, Massimo Scura.
Il fatto che Lei non sia riuscito a trovare il tempo per rispondere non tanto e non solo ai consiglieri comunali (che pure sono pienamente titolati a pretendere delle spiegazioni) quanto ai cittadini che li hanno delegati alla rappresentanza dei loro interessi, la dice lunga sulle priorità della Sua Amministrazione regionale e su come intende portarle avanti e pone Lei, il presidente della Regione in carica, in posizione di netta continuità con l’ex presidente Scopelliti. Anche lui, convocato dal consiglio comunale per rispondere delle sue responsabilità nella crisi della sanità pubblica cosentina, aveva disertato l’appuntamento con i soliti mezzucci di chi non ha nessuna intenzione di confrontarsi con i cittadini e di rispondere del suo operato.
Non Le nascondo lo stupore nell’avere dovuto verificato che il suo comportamento è perfettamente sovrapponibile a quello di Scopelliti pur avendo Lei stesso criticato più volte e duramente l’operato di quel governo regionale per i continui provvedimenti di chiaro segno clientelare e per il tentativo di penalizzare il nostro territorio in favore di altri. Ma tant’è e il ruolo di consigliere comunale non può essere condizionato da appartenenze politiche né da niente altro che non sia nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Caro presidente, Lei ha il dovere di sgomberare il campo dai dubbi e di chiarire come stanno effettivamente le cose, evitando per una volta di utilizzare come alibi i suoi contrasti personali con il commissario alla Sanità e iniziando a spiegare la ragione di questi continui rinvii e di un’inaccettabile strategia dilatoria con ogni probabilità finalizzata a eludere i problemi che non si riescono a risolvere.
Da parte mia l’impegno a rispettare i patti presi con i cittadini al momento del voto anche se ciò significa evidenziare le incongruenze e le contraddizioni di un progetto politico nel quale ho creduto e che mi ha visto impegnato fin dall’inizio con coerenza, lealtà e passione.


Giuseppe Mazzuca