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In “controtendenza” rispetto a quanto succede in altri parti della nostra regione, vedi la fusione tra Rossano e Corigliano, Le Castella, perla del crotonese e meta turistica molto visitata, vuole staccarsi da Isola Capo Rizzuto e diventare Comune autonomo. E' una storia che va avanti da dieci anni, quando cinquemila cittadini presentarono alla Regione una proposta di legge di iniziativa popolare che consentisse la formazione di un nuovo ente comunale; ultimamente sembra che il tutto si stia concretizzando, e le buone nuove arrivano proprio dalla commissione Affari Istituzionali di Palazzo Campanella. Per sbloccare il tutto, l'ente deve approvare la legge, inserendo anche il fatto che i due comuni che si creeranno, ovvero Isola e Le Castella, dovranno avere cinquemila abitanti a testa.
Per supportare la nascita del nuovo ente, un gruppo di cittadini ha istituito un'associazione, denominata "Comune di Le Castella", la quale tempo fa ha proposto anche una sorta di “referendum” tra la comunità per “tastare” il polso della proposta di scissione da Isola. Un risultato sorprendente ha constatato la voglia dei cittadini di creare il loro Comune. L'associazione si è riunita negli ultimi giorni per fare il punto sull'iter; a questa riunione ha partecipato anche Franca Biglio, presidente dell'Associazione Nazionale Piccoli Comuni, nonché sindaco di Marsaglia, comune di 235 persone in provincia di Cuneo, in Piemonte, che sostiene la causa degli abitanti castellesi. «Piccolo significa virtuoso – ha dichiarato – significa operosità, soprattutto trasparenza, onestà, lavoro. Questa è una battaglia di democrazia, l'articolo1 della Costituzione dice che l'Italia è una Repubblica democratica e la sovranità appartiene al popolo; credo che il popolo di Le Castella si sia già espresso, e deve continuare la battaglia. Io sono qui per affiancarli e per mettere a disposizione l'Associazione dei piccoli comuni per questa sacrosanta battaglia da vincere».
Presente alla riunione anche il consigliere regionale e componente della Prima Commissione, Arturo Bova: «l'eventuale autonomia di Le Castella – ha dichiarato – in un'epoca in cui si parla solo di fusione, diventerà un caso-scuola a livello nazionale. Ma perchè non fare partire dalla Calabria le belle pratiche? Magari con una prassi che imiteranno in altri casi in Italia».
Ma, come detto, per far si che avvenga tutto ciò, c'è bisogno dell'approvazione in Consiglio della legge: «ho parlato con il presidente della Commissione Affari Istituzionali, Franco Sergio, e nella prossima commissione la legge sarà portata al tavolo per apportare la modifica all'autonomia finanziaria del centro che dovrà nascere. Tutto ciò potrebbe avvenire nei prossimi quindici giorni, se ci sbrighiamo; il sogno sarebbe quello di portare prima dell'estate il testo definitivo della legge in Consiglio Regionale per confrontarci».