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I gruppi di opposizione in Consiglio regionale salutano il 2016 con una conferenza stampa, moderata da Romano Pitaro, per tracciare un bilancio a metà della legislatura. Ed ovviamente sono fioccate le critiche all’amministrazione regionale addirittura bollata come “la peggiore nella storia del regionalismo calabrese”.
Insieme a Roberto Occhiuto, si sono ritrovati i capigruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò; della Casa delle Libertà, Francesco Cannizzaro, e del Gruppo Misto, Fausto Orsomarso, ed i consiglieri Mimmo Tallini, Nazzareno Salerno e Giuseppe Mangialavori.
Roberto Occhiuto sbarra la strada a Ncd e Ala
Duro il capogruppo di Forza Italia Nicolò: «il Consiglio regionale è ridotto al ruolo di “passacarte” e con il solo compito di ratificare gli atti della Giunta. E' saltata la centralità dell’Aula». Fausto Orsomarso ha definito quello del presidente Oliverio «uno dei più anonimi governi del regionalismo calabrese, in un tempo di democrazia malata, in cui sarebbero necessarie riforme per offrire strumenti ai partiti, dare possibilità alla politica di restituire dignità alle istituzioni». Anche Francesco Cannizzaro ha parlato di un «Consiglio delegittimato, aggravato dal distacco esistente tra i due presidenti, della Giunta e del Consiglio e di un’azione di Governo che con il Bilancio ha dimostrato la sua inadeguatezza: ingessato, privo di percorsi virtuosi».
Tra gli errori iniziali di Oliverio, secondo Tallini, l’ostinazione sulla modifica dello Statuto per comporre una Giunta totalmente tecnica «con docenti sicuramente di valore sul piano accademico, ma inadeguati nei ruoli di gestione ed incapaci di individuare i problemi e dare un minimo di risposte».
Secondo Nazzareno Salerno siamo davanti a «Una legislatura finita un anno fa quando Oliverio ha abdicato alla politica, mettendo da parte, anzi mortificando, consiglieri regionali anche giovani ed alla prima esperienza. Una Giunta - ha continuato - che ha avuto la fortuna di nascere in concomitanza con la nuova programmazione europea, che ha avuto l’opportunità di modificare, e con i residui della precedente. Ma chiediamoci quanti bandi ad oggi risultano pubblicati per il sociale, per l'agricoltura o il turismo. Emblema, oggi, di una macchina che non funziona».
In attesa dell’entrata di Wanda Ferro in Consiglio, insomma, i gruppi del centrodestra provano a dare segnali di compattezza per provare a riguadagnare gli spazi perduti dopo le dimissioni di Giuseppe Scopelliti. Dimissioni che segnarono la fine anticipata della precedente legislatura e posero fine a una stagione politica, lasciando il centrodestra senza leader e con le truppe in fuga.
Riccardo Tripepi