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Le contraddizioni del Pd sono davvero infinite. Come se non bastassero i problemi, enormi, con i quali democrat devono misurarsi dopo la batosta elettorale, la litigiosità interna sale ai massimi storici. Avvicinandosi, talvolta, alla soglia del grottesco.
Avviene così che mentre i maggiorenti del Pd pensano a candidature unitarie, magari anche a un commissario, pur di evitare il congresso, le altre correnti diano vita a dispute in ordine alle possibili ed eventuali candidature verso la poltrona che fu di Ernesto Magorno.
Con gli uomini che fanno capo alla corrente di Michele Emiliano capaci di divedersi nello spazio di poche ore, con una polemica davvero incredibile. Ad aprire lo spettacolo ci ha pensato il consigliere comunale di Cosenza Marco Ambrogio. L’esponente politico, renziano della prima ora poi avvicinatosi al governatore della Puglia, ha annunciato la sua candidatura al prossimo congresso regionale e una conferenza stampa per annunciare le ragioni della sua decisione. Bene. Chi pensava ad una candidatura d’area, però, si è sbagliato di grosso.
A smentire questa possibilità è il coordinatore regionale di Fronte Democratico, l’area che fa capo ad Emiliano, Enzo Reda che commenta così: «Il consigliere comunale di Cosenza Marco Ambrogio, ci ha fatto la cortesia di comunicarci che intende candidarsi alla segreteria regionale del Pd. Ringraziamo Marco per averci avvisato ma l’area che fa riferimento ad Emiliano non ritiene che questo sia il momento di avanzare candidature ma piuttosto di discutere su come organizzare un congresso che affronti tutti i problemi irrisolti del Pd in termini di funzionamento dell’organizzazione, della democrazia interna e della linea politica. Nell’assemblea regionale del 7 aprile riconfermeremo questa posizione e chiederemo che i tempi del congresso siano scanditi da questa necessità».
L’ennesimo corto circuito interno al Pd è servito. Rimane da capire ora se la candidatura di Ambrogio, è da intendersi a titolo personale.
Riccardo Tripepi