Assemblea al veleno, l’ex segretario cittadino Masi si toglie qualche sassolino: «Una parte del partito ha cercato di ostacolare la candidatura di Doris Lo Moro fino alla fine». L’assenza dei giovani e la proposta per escludere gli indipendenti come Rosario Piccioni
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Continuano a volare coltelli all’interno della coalizione del centrosinistra a Lamezia Terme. Nel corso dell’assemblea del Pd che si è tenuta ieri nel punto di incontro del candidato a sindaco Doris Lo Moro, su corso Giovanni Nicotera, la vecchia classe dirigente cittadina, sostenitrice della Lo Moro dalla prima ora, Gennarino Masi in testa, ha ripreso sangue e colore e ha usato queste nuove energie per attaccare tutti coloro che hanno avuto, negli ultimi mesi, un atteggiamento critico.
L’assemblea aveva preso piede con toni concilianti. I primi interventi hanno inneggiato all’unità. La stessa consigliera regionale Amalia Bruni ha plaudito all’unità e al fatto che il Pd avesse trovato un candidato che riunisse tutti i simboli del centrosinistra.
Lidia Vescio, ex proposta giovane e di superamento poi ritiratasi dalla corsa, ha manifestato l’intenzione dei Giovani Democratici di spendersi per la campagna elettorale.
A coloro che hanno avuto un ruolo critico, però, la vecchia classe dirigente, nei mesi scorsi travolta dal commissariamento del circolo cittadino, non ha riconosciuto l’onore delle armi.
Più d’uno ha sottolineato l’assenza di giovani all’assemblea. Del folto gruppo dei Giovani Democratici erano presenti in due. Invece di chiedersi il perché di queste assenze si è preferito chiedere a Lidia Vescio di fare una lista a parte di donne e giovani.
«Oggi parte la campagna elettorale e dobbiamo dire grazie a Doris Lo Moro – ha detto l’ex segretario di circolo Gennarino Masi –, quei simboli e quei partiti che sono venuti alla coalizione non sono merito del Partito Democratico, è merito di Doris Lo Moro». Ma Masi non dimentica: «Una parte del partito fino alla fine ha cercato di ostacolare la candidatura di Doris Lo Moro». E visto che oggi si inneggia al fatto che il partito deve essere unito, Masi invita Amalia Bruni a «guidare la lista del Pd, a candidarsi». Una provocazione o un «segno di unità»?
A coloro che si «sono atteggiati a dirigenti in questi mesi, che volevano il ricambio», dice Masi, «ci mettessero la faccia nella candidatura, abbiamo bisogno di tutti». Secondo l’ex segretario il centrosinistra non può perdere Lamezia per l’importanza della città anche nel contesto regionale.
«Circola voce che ci sono alcuni che vogliono candidarsi nel Partito Democratico. Nel Partito Democratico si devono candidare gli iscritti al Pd – è stato categorico Masi – e tutti gli altri facciano lo sforzo di fare la lista». Il riferimento, senza citarlo, è al leader del movimento Lamezia Bene Comune, Rosario Piccioni. Per il resto la situazione è la seguente: + Europa, Sinistra Italiana, Liberamente Progressisti e Italia Viva non faranno liste. Azione farà una lista e, forse, Nuova Era di Eugenio Guarascio e M5S (forse).
Parole rivolte ai giovani le ha avute anche Doris Lo Moro, la quale ha sostenuto come questi manchino di modestia. Ha ribadito che nelle liste del Pd debbano esservi solo iscritti al Pd. E pensare che in una recente intervista a LaC News24 Lo Moro minimizzava sulle critiche ricevute: «Forse c’è stata qualche voce non gradevole ma sono cose che succedono sempre. E comunque io quasi non le ricordo più». E meno male.