Ospite di Pubblica Piazza Paolo Mascaro si sfoga e parla di uno «Stato ipocritamente legalitario», di «falsità, omissioni e irregolarità in tutta la vicenda»
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Un confronto ad un anno esatto dallo scioglimento di Lamezia Terme. È quello a cui l’ex sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro invita il prefetto di Catanzaro e «i ministri che hanno contribuito allo scioglimento». La proposta è stata lanciata nell’ambito della prima puntata della nuova stagione del format de laC Pubblica Piazza, condotto dal direttore di Lacnews24.it Pasquale Motta.
Argomento del debutto della nuova stagione è stato "Norme sullo scioglimento dei consigli comunali e interdittive: cambiare o lasciare tutto così?". A parlarne in studio, oltre a Mascaro, il presidente della commissione regionale anti 'ndrangheta Arturo Bova, il neo sindaco di Tropea Giovanni Macrì e l’imprenditore Andrea Cuzzocrea.
Paolo Mascaro ha parlato di uno «Stato ipocritamente legalitario», e dopo avere contestato alcune delle presunte irregolarità citate nella relazione di scioglimento, e alla luce della grave situazione di degrado che sta vivendo Lamezia ha affermato: «È stata massacrata una città, un territorio. E non è stata mai revocata una mia delibera. Ancora nessuno ha capito in quale atto sia stata riscontrata la presunta infiltrazione mafiosa».
L’ex primo cittadino ha poi parlato di «falsità, omissioni e irregolarità in tutta la vicenda». «Non è morta Lamezia - ha concluso- ma la democrazia e la legalità».