La senatrice pentastellata: «Rivolgendosi al Tar e al Consiglio di Stato, ha semplicemente esercitato il diritto-dovere di chiedere giustizia»
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«Il Comune di Lamezia, è bene ricordarlo, è stato commissariato per chi ha commesso illeciti amministrativi accertati. E ricordiamo che sono anche in corso delle indagini della Procura: e questo è un fatto, non una ‘invenzione’ di Zizza». La senatrice del Movimento Cinque Stelle Bianca Laura Granato interviene con una nota stampa a sostegno di Silvio Zizza, ex candidato a sindaco di Lamezia Terme, che ha nei giorni scorsi denunciato l’isolamento al quale è sottoposto da quando il Tar della Calabria ha parzialmente accettato il ricorso da lui presentato, decretando il ritorno alle urne in quattro sezioni su 78.
«In una regione come la Calabria succede che perseguire la strada della legalità piuttosto che un merito, un atto di coraggio, un atteggiamento da sostenere ed emulare, diventa una colpa, quasi un motivo di vergogna. Ed è così che Silvio Zizza, ex candidato a sindaco per il Movimento 5 stelle nelle ultime comunali di Lamezia, diventa oggetto di persecuzione verbale, responsabile dell’ennesimo commissariamento del Comune di Lamezia Terme – afferma la senatrice -. Ma Zizza, presentando ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, ha semplicemente esercitato il diritto-dovere di chiedere giustizia».
«Il Comune di Lamezia certamente non è stato commissariato per colpa di chi fa ricorso: è inammissibile che passi il messaggio di certa politica che preferisce mettere la polvere sotto il tappeto e usare il termine legalità come paravento – afferma ancora Granato -. Il Comune di Lamezia, è bene ricordarlo, è stato commissariato per chi ha commesso illeciti amministrativi accertati. E ricordiamo che sono anche in corso delle indagini della Procura: e questo è un fatto, non una ‘invenzione’ di Zizza».
«La città è bloccata a causa di chi continua riempire le liste di candidati dal curriculum non specchiato che mette in pericolo la legittimità delle azioni e dell’amministrazione a causa di rapporti discutibili. E per responsabilità di chi preferisce chiudere gli occhi davanti alla trasparenza e all’onestà per avere un pugno di voti in più, che non serviranno certo al governo della città ma solo - conclude – a coltivare il proprio orticello, quello dove crescono interessi personali e si affossa il bene comune».