Un nutrito gruppo di esponenti del Movimento Cinque Stelle mette nel mirino un emendamento nel Milleproroghe: «Cercano di mettere una pezza per rimediare ai ritardi sul Pnrr e alla ricostruzione non veritiera dei bilanci»
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Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, durante la conferenza stampa sul bilancio del suo mandato alla presidenza dell’INPS, Roma, 24 maggio 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
«È un guazzabuglio molto pericoloso, fuori dalle regole, l’emendamento nel Milleproroghe a firma dei soliti senatori forzisti Ternullo e Paroli che mira ad abrogare il regime commissariale della Sanità calabrese». Lo affermano, in una nota, diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle: Pasquale Tridico, capo della Delegazione parlamentare M5S in seno al Parlamento europeo, i parlamentari nazionali Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, il consigliere regionale Davide Tavernise, gli amministratori e i consiglieri comunali pentastellati della Calabria. «Da dove nasce tale norma? Senza dubbio, è un condono grottesco che deriva da due fatti gravissimi: i ritardi mostruosi della Regione Calabria rispetto agli interventi sulla sanità finanziati dal Pnrr e – sottolineano i Cinque Stelle – la ricostruzione inveritiera dei bilanci passati delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria; questi ultimi approvati durante le ultime festività natalizie, nell’ombra e nel silenzio generale, addirittura con “analisi deduttive”. Ancora, la norma forzista prevede, quale eccezione per la sola Calabria, il ritorno alle competenze regionali in ambito sanitario – dettagliano gli esponenti M5S – per fronteggiare le criticità infrastrutturali degli ospedali pubblici mediante la nomina di un nuovo super-commissario con poteri di ordinanza sconfinati, che potrebbe essere il presidente Roberto Occhiuto, chiamato a predisporre e attuare un piano straordinario di interventi appositi e di riqualificazione, del tutto imprecisata, della rete ospedaliera con le risorse dedicate del Pnrr e altre eventualmente già disponibili». «Detta norma, subordinata all’approvazione dei bilanci pregressi delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria, salta come nulla fosse – spiegano i pentastellati – le disposizioni generali sul riequilibrio finanziario in tema di sanità regionale contenute nella Finanziaria per il 2005; salta quelle di legge sull’esercizio dei poteri sostitutivi contemplati dall’articolo 120 della Costituzione; salta quelle sulla programmazione operativa del commissario ad acta indicate nella Finanziaria per il 2010. In altri termini, l’emendamento è un rimedio alla carlona a pesantissime deficienze di spesa e bilanci nella Sanità calabrese; sarebbe tecnicamente irricevibile; non affronta il problema delle impressionanti carenze di personale e dell’assoluta inadeguatezza delle reti assistenziali, ma si concentra sugli edifici sanitari pubblici. È pura nebbia, insomma. Questo emendamento non proviene da una visione di insieme dei problemi e delle necessità del Servizio sanitario della Calabria e certifica – concludono i rappresentanti M5S – il fallimento del commissario Occhiuto e dei suoi amici al governo del Paese».