Onorevole Vittoria Baldino perché sempre questa postura imbronciata... Ogni tanto si può anche sorridere per le cose di Calabria. Dopotutto, così pare, siamo quasi fuori dal commissariamento della sanità... «Vedo che scherza lei al posto mio e mi "sostituisce" degnamente. Immagino anche che il suo "fuori dal commissariamento" sia un atto di fede. È Pasqua...».

No no, per niente. Lo dice l'ufficio del commissario e non lo nega il governo, a meno che il Tavolo del Mef non preferisca tacere…
«Parlare di sanità calabrese fuori dal commissariamento o di conti in ordine è, ad oggi, una preghiera».

Dice?
«Per forza. È uno spot elettorale concesso a Roberto Occhiuto. Resteremo comunque in piano di rientro. La "cambiale" rimane intatta, con gli interessi. Si chiamerà in un altro modo...».

Severa e sbrigativa?
«Per niente. Anzi, "pasquale" direi. Basta guardare a come vengono ancora oggi approvati i bilanci nelle Asp. Il mese scorso ho presentato un’interrogazione al ministro Schillaci proprio per chiedere conto di quello dell'Asp di Reggio Calabria, approvato con "analisi deduttive", una formula che dice tutto e niente».

Sempre meglio però della contabilità orale e delle fatture scritte sulla sabbia del passato...
«Cambia poco. Il conto salato di anni di mala gestione, incapacità e ruberie lo paghiamo lo stesso e lo pagheremo a lungo. Solo due giorni fa il Parlamento ha approvato l’ennesima legge che regala soldi al privato accreditato, mentre in Calabria – lo abbiamo denunciato con Davide Tavernise – non c’è alcun controllo reale su queste strutture».

Il privato accreditato svolge un servizio in nome e per conto del servizio pubblico. È servizio pubblico a tutti gli effetti...
«Il privato è privato. Sopperisce a quello che il pubblico non riesce a fare per colpa di chi l'ha spoliato. E poi vogliamo controllare i soldi erogati che fine fanno e le reali prestazioni? Si finanziano con milioni di euro cliniche private senza verificare se rispettano davvero i requisiti minimi previsti per l’accreditamento. Una mangiatoia senza fondo sulla pelle dei cittadini. E poi ci chiediamo perché il sistema sanitario regionale non funziona...».

Insomma avete acceso i motori della pubblicistica...
«Non li abbiamo mai spenti».

Dopotutto siete la prima forza di opposizione in Calabria, dati alla mano delle ultime Europee...
«C'è poco da riaccendere. La gente ha capito che abbiamo a cuore per davvero la Calabria».

Nessuno lo discute questo ma non è facile trovare una forza politica disposta a sostenere il contrario. Diciamo che la risonanza mediatica del caso Gentile vi ha eccitati…
«Il caso Gentile grida vendetta, hanno truccato le elezioni per farlo entrare dopo aver perso il collegio, uno scandalo senza precedenti nella storia della Repubblica!».

Truccato o no, lo dirà il o i tribunali. E poi la Giunta per le Elezioni non vede al comando uno di governo...
«Sinceramente siamo rimasti molto delusi dalla gestione della giunta. Fossi stata al posto del presidente avrei protetto diversamente l’istituzione, indipendentemente dalle forze politiche coinvolte. Si tratta di un precedente molto pericoloso e mi meraviglio molto del deputato Pd Fornaro che nella scorsa legislatura ho avuto modo di apprezzare come uomo di grande cultura politica e rettezza morale».

In sincerità. C'è competizione anche sana tra lei, Orrico e Scutellà in ottica Regionali? Quel pianto dell'ex deputata, lei sempre presente in tv, Orrico ex sottosegretario...
«Nessuna competizione, siamo una squadra e lavoriamo di sponda per far crescere il Movimento sul territorio e dare delle risposte ai calabresi».

Didascalica…
«Le ho detto solo la verità. Sono molto orgogliosa del lavoro che tutti, a tutti i livelli, stiamo portando avanti e il solo fatto che all’interno della stessa forza politica si considerino candidabili diversi profili è il sintomo di un movimento che esprime persone autorevoli e credibili».

Detto questo?
«Detto questo il prossimo candidato deve essere unitario, autorevole, condiviso e di rottura, dobbiamo portare quanti più calabresi possibili alle urne».

E magari Cinquestelle...
«E perché no. Noi ci sentiamo in grado di guidare una rivincita per questa terra. In ogni caso è prematuro parlarne. Le ho già detto che comunque deve essere unitario...».

A giudicare però dalla "unità" del centrosinistra in vista delle Amministrative non si direbbe. A Lamezia tutti insieme, a Rende ognun per sé...
«A Rende non si sono create le condizioni per una corsa di coalizione, hanno prevalso altre logiche...».

Quali logiche?
«Lasciamo perdere. Preferisco soprassedere. Andiamo avanti se vogliamo far maturare dinamiche che spero si vogliano applicare anche in ottica Regionali».
La testa va lì...
«Necessariamente. Forza Italia sta tesserando sindaci anche dei più piccoli comuni nella speranza di garantirsi i fortini elettorali, noi abbiamo un altro modo di fare politica ma non possiamo correre il rischio di spianare loro la strada in comuni importanti».

Quindi chi ha diviso il fronte o creato zizzanie sta aiutando indirettamente Forza Italia?
«Lei che dice? Se non è zuppa...».

Aria di questione etica nel centrosinistra di Calabria, o magari trasversalismo…
«Non conta molto la mia opinione ma quella dei calabresi, che ci chiedono uno sforzo maggiore e una maggiore chiarezza di visione come fronte progressista. Mi auguro che dal popolo di centrosinistra arrivi forte una spinta ai rispettivi partiti ad essere più radicali. Radicali nello scegliere da che parte stare, quali interessi difendere, quali obiettivi ottenere. Noi del movimento abbiamo scelto e siamo pronti a far cambiare il vento, abbiamo sfide troppo importanti di fronte a noi per accontentarci degli spifferi».

E gli altri?
«Lo chieda agli altri...».