Una manovra da circa 5,8 miliardi, in gran parte destinati alla sanità e a spese di carattere obbligatorio. Sono quei in sintesi i dati più significativi del Bilancio di previsione 2023-2025 della Regione Calabria, bilancio approvato dalla Giunta Occhiuto nella sua ultima seduta e ora all'esame del Consiglio.

Secondo quanto si legge dalla relazione tecnica al documento contabile, si tratta di un bilancio che naturalmente risente delle ormai endemiche «ingessature» gestionali e normative, dell’attuale crisi dovuta al rincaro delle materie prime e del costo dell’energia, della riduzione dei trasferimenti statali: inoltre nella relazione tecnica si fa presente che «l’indirizzo dato agli uffici da parte del presidente per la stesura del bilancio 2023-2025 è stato quello di predisporre un documento contabile improntato al principio della prudenza».

«Il bilancio di competenza effettivo della Regione per l’anno 2023 - prosegue il documento - ammonta complessivamente a circa 5,8 miliardi. Tuttavia tali importi afferiscono in gran parte a risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate. Rientrano in tale ambito la risorsa destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (4,02 miliardi circa, il 69,4%). Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano invece a circa 773 milioni, pari al 13,3% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in leggero aumento rispetto alle previsioni effettuate nel bilancio 2022-24 annualità 2022».

La voce più rilevante del bilancio della Regione Calabria - emerge ancora dalla relazione tecnica - «è rappresentata dalla spesa per il servizio sanitario: le risorse ammontano complessivamente in termini di competenza a oltre 4,02 miliardi e rappresentano circa il 69,3%. Gran parte di queste risorse trasferite alle aziende sanitarie e ospedaliere e pertanto, se la rilevanza della spesa per la tutela della salute viene valutata in termini di pagamenti, il peso del settore sanitario sulla spesa complessiva regionale si avvicina certamente, in termini di cassa, all’80% del totale erogato». 

La relazione specifica poi anche «gran parte delle risorse disponibili, teoricamente soggette ad una manovra discrezionale da parte della Giunta o del Consiglio, è destinata a spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzata per far fronte alle emergenze sociali ed occupazionali della Regione, e, quindi, difficilmente rimodulabile senza l’attuazione di riforme capaci di incidere nella dinamica strutturale della spesa. Le spese di funzionamento per il personale del Consiglio e della Giunta (24%) coprono circa un quarto della disponibilità totale».