Annamaria Artese, in un’intervista esclusiva rilasciata al nostro network, fotografa la situazione al Comune di Rende. Giovedì è stata ratificata la sua nomina a vice sindaco facente funzione non appena divenuta pubblica l’operazione della Dda di Catanzaro in cui sono stati implicati il primo cittadino Marcello Manna, l’assessore ai Lavori Pubblici Pino Munno ed anche il fratello Ariosto Artese.

Artese ha affrontato i temi caldi, che riguardano, appunto, la tempestività di quella convulsa mattinata. Pur non volendo scendere in questioni di natura privata, non si è tirata indietro sulle domande riguardanti il fratello ed ha evidenziato come lei, a suo avviso, occuperà per poco tempo la carica attualmente ricoperta. Ha risposto a muso duro a chi invoca la Commissione d’accesso («gli atti sono qui, il Comune è trasparente») e all’opposizione che spinge per le dimissioni di Marcello Manna.
Spazio anche alla soggiunta incompatibilità, da segretaria cittadina del Partito Democratica, con le funzioni di sindaco di un comune superiore ai 15mila abitanti. «C’è una commissione di garanzia presieduta dall’avvocato Salvatore Perugini – ha detto -. Io sono a disposizione, ma la cosa che più mi preme è pensare ai cittadini di Rende. Hanno la priorità su tutto»

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