VIDEO | Presente anche il segretario nazionale Udc ed europarlamentare Lorenzo Cesa all’incontro-dibattito avvenuto nella città della Piana in vista del doppio appuntamento elettorale che vedrà i cittadini gioiesi impegnati a votare per le amministrative e le Europee
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In vista delle elezioni del 26 maggio, il centrodestra a Gioia Tauro si presenta con duplice obiettivo: riconfermare Lorenzo Cesa come europarlamentare e sostenere Raffaele D'Agostino come sindaco della città della Piana, appoggiato dalle liste di Forza Italia e Udc. Un traguardo che passa attraverso la promessa di un rilancio del territorio e della sua struttura più importante. «Il Porto è una delle risorse che l'amministrazione di Gioia Tauro, anche se non ha competenze dirette, deve utilizzare facendo capire che solo con il transhipment non si va avanti, bisogna puntare sullo sviluppo del retroporto, un’area di milioni di km quadrati non utilizzati ad oggi. E i fondi europei sono fondamentali a questo fine» precisa il candidato a sindaco D’Agostino.
Il porto di Gioia Tauro
Gioia Tauro, insomma, deve ripartire dal suo Porto. Questo il messaggio emerso dall’incontro-dibattito tenutosi in una Sala Fallara gremita alla presenza del segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa e dei maggiori esponenti calabresi dello scudo crociato: Francesco Talarico, coordinatore regionale, Luigi Fedele, vice coordinatore regionale, Paola Lemma, commissario Area Metropolitana Reggio Calabia. Ad intervenire anche Salvatore Silvestri, già segretario generale dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, e Giuseppe Rizzo, responsabile regionale della Uil trasporti, che hanno fornito alcuni dati sulle enormi capacità ancora inespresse dello porto gioiese. Uno scalo tra i più importanti del Mediterraneo che rappresenta attualmente circa il 50 per cento del Pil calabrese ma che bisogna rilanciare anche nel contesto Europeo.
La ricchezza dei porti
«La gran parte del commercio in Europa avviene attraverso i porti, addirittura il 90 per cento delle merci europee che viaggiano fuori dall'Europa viaggiano attraverso il mare, e il 50 per cento delle stesse merci all'interno dell'Europa viaggiano attraverso i porti. Gli scali sono parti importanti dell'economia europea. L'anno scorso, Trieste ha avuto 35 milioni di euro attraverso progetti europei, perché non farlo a Gioia Tauro? Ecco, noi siamo qui a disposizione per spiegare anche alle autorità competenti come migliorare l'infrastruttura portuale (a partire dai fondali e dalle banchine)» spiega Cesa, componente della Commissione Bilancio al Parlamento Europeo.
L’attuale situazione
Il numero uno dell’Udc, che si ricandida alle Europee tra le file di Forza Italia, ha voluto ribadire l’importanza dello scalo della Piana ma senza risparmiare critiche all’attuale situazione. «È uno dei più importanti porti nel Mediterraneo ma occorre dargli stabilità: bisogna che ci sia l'autorità portuale organizzata al meglio, con la forza e l'autorevolezza necessarie per portare nuovi vettori su questo porto. E soprattutto, bisogna che il Governo si attivi per infrastrutturale tutta l'area vicina. Se non portiamo l'alta velocità qui è difficile che Gioia Tauro possa decollare».