«Noi abbiamo chiesto che si faccia subito chiarezza. Perché gli italiani hanno bisogno di chiarezza». La richiesta è del segretario regionale del Partito democratico, Nicola Irto, commentando la notizia del giorno, relativa agli oltre 300 milioni di dollari con cui la Russia – secondo l’intelligence statunitense - avrebbe foraggiato dirigenti e politici stranieri di oltre una ventina di Paesi, tra cui alcuni europei, per esercitare forme di influenza sui loro sistemi. Il candidato dem al Senato, impegnato in una iniziativa elettorale organizzata nella sede dei Democratici e progressisti reggini, guidati da Nino De Gaetano, va dritto al problema: «A dieci giorni dal voto non possiamo pensare che ci siano interferenze straniere con partiti e con politici italiani. Tutto questo è inaccettabile. Ne va della sicurezza nazionale, ne va della credibilità dell'Italia. Quindi, la destra chiarisca. La destra che ha schiacciato l'occhio spesso, negli anni scorsi, a Putin chiarisca. Poi abbiamo chiesto anche al Copasir che faccia le verifiche del caso, è il suo compito istituzionale e costituzionale. Noi abbiamo fiducia nella impalcatura dello Stato e siamo certi e speriamo che l'Italia non paghi un prezzo per eventuali interferenze straniere».

Battaglia: «Votare per i partiti che difendono Reggio»

Di un «voto importantissimo e decisivo» ha parlato invece Mimmetto Battaglia, candidato alla Camera. Per lui in questa ultima settimana bisogna mettere tutte le forze disponibili in campo «perché è una partita decisiva per il sud». L’occasione è buona per rilanciare l’iniziativa del segretario nazionale Enrico Letta che ha presentato un nuovo Manifesto per il sud con la Carta di Taranto: «è una notizia importante, perchè sono a rischio anche i fondi del Pnrr e se non ci sarà un governo autorevole e forte, quelle risorse strappate pari al 40% si rischia di perderle».

D’altra parte per Battaglia rinegoziate il Pnrr potrebbe significare perdere l’ultimo treno per lo sviluppo che serve a ridurre il Gap infrastrutturale tra nord e sud: «Noi ci batteremo per questo, e invitiamo i cittadini e le persone che hanno a cuore questa terra, di votare bene, di votare per i partiti che difendono Reggio. il Partito Democratico ha difeso Reggio negli anni ed ha fatto sì che arrivassero le risorse per uscire dal dissesto».

De Gaetano: «La destra è pericolosa»

Ad organizzare l’incontro elettorale è stato Nino De Gaetano che prova a tirare la volata ai candidati reggini per Camera e Senato: «Siamo contenti che Letta abbia scelto le parole “democratici progressisti” sotto il simbolo, perché rappresentano il nostro mondo. Noi abbiamo deciso, come movimento autonomo, di votare per il Pd, unico argine alla destra nazionale. Ma lo votiamo perché a livello territoriale siamo in ottimi rapporti e dialoghiamo, ma soprattutto perché i candidati con cui c’è un rapporto che dura nel tempo, sono reggini».

Poi, la stoccata agli avversari politici: «Faremo il massimo perché ancora la partita non è chiusa. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato, perché questa destra è pericolosa. Avere dopo Draghi a Palazzo Chigi la Meloni significa avere una tempesta economico finanziaria sul nostro Paese. E non possiamo permettercelo».

Falcomatà: «Reggio non si legherà»

«Non dobbiamo badare a chi già sente di avere la vittoria in tasca, perché il 50% degli aventi diritto al voto non ha ancora deciso se andare a votare. C’è tanto terreno fertile per consolidare il nostro elettorato e allargando la platea». Il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà prova a toccare le corde giuste del popolo che si richiama ai valori della sinistra, riunito nella sede dei Dp. «Nonostante Meloni stia provando a ricrearsi una nuova immagine, di una leader affidabile ed europeista, sappiamo benissimo qual è la storia e la provenienza di ognuno. E sappiamo benissimo che non soltanto nei loro simboli rimane ardente quella fiamma che ci riporta al passato. Ma dietro quella fiamma, al caldo e sotto il calore di quella fiamma albergano ancora una volta i volti di chi questo paese lo ha distrutto».

Il riferimento neanche tanto velato è soprattutto a Giulio Tremonti, oggi candidato con FdI. Dopo aver sostenuto che «il Sud non può vivere di precariato», Falcomatà ha rilanciato il reddito di cittadinanza - «lo abbiamo voluto, e sostenuto, e ora lo difendiamo» ha detto – per poi esaltare i contenuti della Carta di Taranto che prevedono 900 mila assunzioni nella pubblica amministrazione fino al 2030.

Poi, l’arringa finale: «Il competitor di Nicola Irto al Senato è Matteo Salvini. Ecco noi a Salvini già dei messaggi chiari nel 2020 li abbiamo mandati, dicendo chiaramente che Reggio non si Lega. Ecco recuperiamo quello spirito e quell’orgoglio che ci ha fatto vincere le ultime campagne elettorali ed andiamo a vincere».