VIDEO | Il Supremo Organo ha rigettato la richiesta di anticipare la seduta del 9 marzo sull’appello avanzato da Mascaro. Ma la città potrà partecipare alle provinciali grazie al rinvio previsto dal decreto
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Il partoriente decreto Mille Proroghe spariglia le carte in merito ad elezioni provinciali e comunali dopo settimane di polemiche battenti. Tra le motivazioni che hanno portato il Consiglio di Stato a non accogliere l’appello del sindaco sospeso Paolo Mascaro e del presidente dell’assise Zaffina con il quale chiedevano di anticipare la seduta del supremo organo, c’è la mancanza di urgenza.
Nel testo del provvedimento si legge poi che «non emerge con adeguata evidenza la dedotta violazione del diritto di elettorato attivo e passivo (alle consultazioni provinciali e comunali) che gli odierni deducenti paventano per l’ipotesi in cui non venga sospesa in via monocratica la più volte vaglio proprio della sede collegiale. Considerato che, per le ragioni esposte l’istanza in epigrafe non può trovare accoglimento e che deve essere confermata l’udienza camerale del giorno 9 marzo 2021».
In soldoni, se tutto fosse rimasse cristallizzato così come lo era fino a pochi giorni fa, le elezioni provinciali di Catanzaro si sarebbero tenute il 28 marzo e Lamezia, priva dei suoi amministratori, in attesa delle decisioni sui ricorsi, e andando al voto nelle quattro sezioni indicate dal Tar della Calabria proprio in quella data, non avrebbe partecipato rimanendo per la seconda volta fuori dal tavolo della Provincia.
Il decreto legge Mille Proroghe apre però nuovi scenari e, soprattutto, nuove dead line. Le elezioni provinciali verranno molto probabilmente spostate a dopo le amministrative, permettendo così a Lamezia di percorrere il suo iter tra ricorsi e votazioni e ballottaggio e potere così poi partecipare alle consultazioni e tornare a sedere con i suoi rappresentanti alla Provincia.
Per averne certezza bisognerà aspettare il primo marzo quando il decreto sarà convertito in legge. La Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al decreto Milleproroghe, che prevede che le elezioni provinciali debbano essere svolte entro 60 giorni dalla proclamazione degli eletti nei Comuni che andranno al voto nel 2021.