Sindaco sempre più difficoltà di fronte alle pressanti richieste di chi ha contribuito al successo elettorale. Cruciali le nomine nelle partecipate per favorire una soluzione e il varo del nuovo esecutivo
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Proclamazione degli eletti slittata a lunedì alle 9.30, in Sala Concerti al Comune di Catanzaro, mentre Nicola Fiorita continua a lavorare alacremente alla sua squadra di governo tentando di tenere a bada le aspettative, alcune legittime altre meno, di quanti si aspettano, rivendicandolo più o meno a viso aperto, un posto al sole da parte sua. Ma come più volte detto in questi giorni lo scenario al momento è quello che è, con l'impossibilità di dare un riconoscimento a chiunque lo pretenda. Sono infatti in parecchi, troppi in effetti, ad ambirvi, anche tra i non eletti (alcuni addirittura con meno di 200 voti presi o, al massimo, poco di più) e gente nemmeno candidata che però sbandiera campagne social, ancora più di quella elettorale per la verità, pro Fiorita. Tant'è vero che il neosindaco, per trarsi d'impaccio, starebbe pensando alle Partecipate per far… quadrare i conti.
A cominciare dal Politeama in cui Aldo Casalinuovo (riguardo a cui il Pd ha peraltro fatto sapere di non garantire la cosiddetta quota di partito pur avendone apprezzato il comportamento di farsi da parte a metà marzo scorso, favorendo così il definitivo via libera all'ipotesi fioritiana per la guida del centrosinistra alle ormai passate Amministrative) potrebbe ricoprire il ruolo di direttore generale in luogo dell'omonimo Costa, curiosamente pure lui avvocato e già pubblico amministratore del capoluogo. Sempre nelle municipalizzate, tra ruoli apicali e posti nei consigli di amministrazione, potrebbero finire il pentastellato Francesco Mardente e il socialista Domenico Marino, se non nominati assessori.
Questo perché il problema del primo a entrare nell’Esecutivo è di non aver sfondato nelle urne e oltretutto di rappresentare un movimento che, quantomeno a livello nazionale, sta iniziando a fare a "cane e gatto" proprio con il Pd mentre il guaio del secondo, a differenza dell’aspirante collega non in lizza per un seggio alle Comunali, è di essere espressione di una lista "mista" in cui solo alcuni candidati erano espressione del Psi. Fatto che, dopo la conquista di un posto nel civico consesso da parte del socialista Gregorio Buccolieri, potrebbe portare a premiare qualche altra componente o persino nessun'altra della lista in questione. Ecco allora che, magari non subito, ma a scadenza dei management in carica i diretti interessati potrebbero ad esempio trovare collocazione nella Catanzaro Servizi. Chi spera invece di aver assegnata una delega in Giunta è il già pluricitato Salvatore Passafaro.
Il riferimento è all’ex commissario cittadino Dem, al fianco di Fiorita fin dalla prima ora, che starebbe cercando un appoggio prezioso nel suo segretario regionale Nicola Irto. Resta poi da capire chi tra Giusi Iemma e Fabio Celia ricoprirà i ruoli chiave di capogruppo in Aula Rossa per conto del partito lettino e la funzione di vicesindaco. O se, per quest'ultimo prestigioso e assai rappresentativo mandato, indicheranno un "nome terzo" magari di un esterno rimasto fuori dalla competizione per mancanza di numeri. Ultima considerazione, allo stato forse l'unica certezza, è comunque come premesso relativa al metodo fioritiano con il cambio, adesso o a scadenza di contratto di chi occupa attualmente certe poltrone di primissimo piano, dei vertici di pressoché tutte le "società in house" dell’ente dopo anni e anni in cui Sergio Abramo non aveva - quasi mai - mosso le pedine più importanti dello scacchiere.