Il governatore e il senatore si contraddicono nelle loro dichiarazioni. Mario assicura che i Lep verranno finanziati, Roberto dice invece che non sono stati nemmeno stimati
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Molti dicono che l’autonomia differenziata spaccherà in due l’Italia, nel frattempo sta spaccando in due non solo i partiti qui al Sud, ma anche qualche famiglia. Lo sottolinea in un post la giornalista Annarosa Macrì a proposito dei fratelli Occhiuto: Roberto, presidente della giunta regionale, e Mario, senatore della Repubblica, entrambi di Forza Italia. La giornalista li definisce fratelli coltelli, qualcuno nei tanti commenti al post qualche aggettivo più malizioso.
Il motivo? Le posizioni così distanti sull’autonomia differenziata. La nuova posizione del nostro presidente di giunta regionale è arcinota. Per lui approvare l’autonomia differenziata è stato un errore del centrodestra che può portare a una emorragia di voti al Sud, difficilmente compensabile con piccoli incrementi al Nord. Il fratello senatore, invece, oggi dice che «nel mio ruolo di senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione affari costituzionali, insieme ad altri colleghi ho proposto emendamenti cruciali, successivamente approvati, che assicurano che i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) siano definiti e finanziati in base al fabbisogno standard, prima di concedere qualsiasi forma di autonomia».
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Deve essersi però dimenticato di avvertire il fratello, che in una intervista a Repubblica dice l’esatto contrario. «Questa legge doveva essere costruita come un treno con tre vagoni: l’Autonomia differenziata, la garanzia del finanziamento dei Lep su tutto il territorio nazionale, e poi la perequazione. Invece hanno riempito solo un vagone, e non va bene. I Lep non sono finanziati e nemmeno stimati. Questo lavoro andava fatto». Come? Non l’ha fatto il fratello?
Il gioco degli equivoci però continua. Occhiuto Mario:«mio fratello Roberto e gli altri deputati calabresi di Forza Italia hanno espresso alcune riserve riguardo la velocità di approvazione della legge alla Camera, sottolineando la necessità di un finanziamento adeguato per i Lep». In realtà non sembra che l’unica preoccupazione dei forzisti calabresi sia stata quella dei tempi o dell'incredibile fretta con cui è stata approvata la legge, ma anche per questioni di merito. Ancora Occhiuto, ma Roberto: «Mi chiedo per esempio cosa succederà agli agricoltori calabresi pugliesi per l’esportazione dei loro prodotti se nel frattempo quattro o cinque regioni otterranno autonomia sul commercio e si organizzeranno anche con accordi con i Paesi stranieri. Forse questo è un tema che andava approfondito, no? E, ancora – ha chiosato – c’è un’altra cosa che mi preoccupa: la contrattazione del personale in due ambiti, la sanità e la scuola».
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Insomma il provvedimento è uno, ma le posizioni sono variegate e non solo nella famiglia Occhiuto, che sembra piuttosto mettere in scena un gioco delle parti. D'altronde questo atteggiamento sembra aver contagiato tutta la famiglia calabrese di Forza Italia dove i deputati rivendicano, in nome della libertà di coscienza, addirittura di non aver partecipato al voto come se questo possa aver in qualche modo influito sull’esito finale delle votazioni.