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“Nella conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Renzi non ha mai pronunciato, ma non sorprende, la parola ‘Sud’, ‘Mezzogiorno’. Mentre un rapporto di Confindustria rende noto che nel Sud ogni giorno chiudono oltre 300 imprese, che nei primi 9 mesi del 2014 si sono registrate 88mila aziende in meno, che in sette anni sono stati persi 700 mila posti di lavoro e 51 miliardi di Pil, che gli investimenti sono in calo di 29 miliardi, che quasi una persona su due ha rinunciato a cercare un lavoro regolare, il premier seguita ad ignorare le difficoltà enormi che stanno attraversando le Regioni meridionali e il profondo gap che ormai le divide e allontana dal Centro-Nord. Eppure la svolta nel paese che promette Renzi senza esserne nemmeno troppo convinto, non può arrivare senza interventi mirati, investimenti per risollevare il Mezzogiorno. D’altra parte nella genericità delle sue dichiarazioni non vi è nessun contenuto, nessuna proposta concreta di come il governo intenda far uscire nel 2015 l’Italia dalla recessione, solo tanti ‘vedremo’ legati agli effetti del jobs act e molte speranze, che in realtà sono illusioni, nell’Europa e nella possibilità che ci conceda maggiore flessibilità per tentare il rilancio della crescita”. Lo afferma il parlamentare, Giuseppe Galati, segretario della Commissione Bilancio della Camera e vice coordinatore regionale della Calabria di FI.