Il percorso

Fusione per la Grande Cosenza, c’è l’accordo tra il Pd e la maggioranza di centrodestra sul 2027

VIDEO | Documento condiviso tra i capigruppo in consiglio regionale: esito del referendum vincolante e slittamento di due anni per lo scioglimento delle amministrazioni in carica

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di Salvatore Bruno
25 luglio 2024
13:56

C'è l'accordo in consiglio regionale tra il Pd e la maggioranza di centrodestra per governare insieme il processo di fusione tra i municipi di Cosenza, Rende e Castrolibero. Anche sullo slittamento della data di scioglimento delle rispettive amministrazioni. Non più il primo febbraio 2025, ma il primo febbraio 2027. Anche per consentire ai sindaci ed ai consigli comunali in carica di arrivare alla fine del mandato o in prossimità della fine del mandato.

Determinante l'esito del referendum

L'unico ostacolo che si frappone, al momento, alla nascita di un nuova grande città dell'area urbana bruzia da oltre centomila abitanti è il referendum. La norma in vigore, recentemente modificata a Palazzo Campanella nell'ambito della cosiddetta Legge Omnibus, relega la consultazione popolare, ad un ruolo non vincolante. E però, è chiaro a tutti, destra e sinistra, che l'esito negativo non potrà che stoppare l'iter. Mentre, se come nei pronostici, dovesse prevalere il sì, bisognerà andare fino in fondo. Domani, 26 luglio, il consiglio regionale della Calabria, salvo imprevedibili sorprese, approverà la proposta di provvedimento amministrativo con cui l'aula darà mandato al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, di indire appunto il referendum entro novanta giorni.


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Documento condiviso

Prima però, la conferenza dei capigruppo sottoscriverà un documento politico redatto da tutte le anime del Pd, compresa quella nazionale, e sul quale i democrat hanno già incassato il via libera da parte degli avversari. Anzi, il testo sarà firmato non solo dai capigruppo ma pure dal presidente Filippo Mancuso, a garanzia del rispetto degli accordi raggiunti nell'imboccare il percorso che porterà alla fusione. Franco Iacucci, vicepresidente Pd dell'Assemblea regionale, Mimmo Bevacqua, capogruppo Pd, il presidente del consiglio comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca, la presidente del Pd di Cosenza Maria Lucanto ed il segretario provinciale democrat di Cosenza Vittorio Pecoraro, ne hanno illustrato alcuni sostanziali aspetti nel corso di una conferenza stampa ospitata a Palazzo dei Bruzi.

Slittamento della data di scioglimento dei tre municipi

Intanto ci sarà, come detto, lo slittamento della data di scioglimento di Cosenza, Rende e Castrolibero. Quella indicata, il primo febbraio 2027, consentirà a Franz Caruso di terminare il proprio mandato da sindaco della città capoluogo, e ad Orlandino Greco di giungere comunque alla metà della consiliatura intrapresa nel maggio 2023. Soprattutto darà tempo agli apparati burocratici dei tre comuni di dialogare, anche con l'ausilio di un pool di esperti, e di procedere con la pianificazione organizzativa e con l'armonizzazione delle rispettive strutture amministrative, in maniera tale da costruire un modello che, nel febbraio del 2027, possa essere già perfettamente integrato e funzionante. Questo consentirà di limitare al massimo il periodo di commissariamento che dovrà accompagnare la neonata municipalità verso il primo voto amministrativo.

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Allargare il dialogo per arrivare a scelte condivise

Nel rivendicare un ruolo non da comprimari nella fusione, che compare peraltro anche nei programmi elettorali sia di Carlo Guccione, candidato sindaco di Cosenza nel 2016, sia di Franz Caruso, attualmente in carica, il Partito Democratico ha inoltre auspicato l'opportunità di allargare il dialogo costruttivo con la maggioranza di centrodestra, anche ad altre questioni vitali per la collettività che meritano un più ampio dibattito e scelte il più possibile condivise. Come quella annosa e spinosa del nuovo ospedale, sul punto Bevacqua ha ribadito di essere favorevole alla realizzazione dello stabilimento in prossimità dell'Università della Calabria. E poi quella del rilancio delle aree interne. Sul documento per la fusione, il Pd è riuscito a trovare una sintesi, e pure questa è una notizia. Tutte le anime del partito erano rappresentate, e chi non c'era, come il segretario regionale Nicola Irto, ha fatto pervenire un messaggio di sostegno all'iniziativa che, è stato detto durante la conferenza stampa, è pienamente in sintonia pure, con la direzione nazionale.

Giornalista
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