Anche Vittoria Baldino, dopo Flavio Stasi, non ci sta. La vicepresidente vicaria del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, eletta nel collegio di Corigliano Rossano, contesta certi modi della campagna referendaria sulla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero che inaspriscono dicotomie tra territori.
La portavoce pentastellata non lo cita ma punta anche il senatore Mario Occhiuto e soprattutto i metodi del centrodestra.

«Calabria regione più povera d’Italia? Basta leggere certe dichiarazioni»

«Quando studiavo geografia alle scuole elementari la Basilicata era la regione più povera d’Italia, accompagnata dalla Calabria e, secondo alcuni sussidiari, anche dalla Puglia. Ora che mio figlio inizierà a studiare la geografia – esordisce Vittoria Baldino – imparerà che le cose sono molto cambiate per la Basilicata e per la Puglia, ma non per la Calabria che fa addirittura peggio meritando il novero di regione più povera d’Europa. Ci chiediamo perché? Basta leggere queste dichiarazioni ed entrare nella mente dei politici che per anni hanno avuto in mano il nostro destino».

«Per politiche da orticello lo Ionio privato di strade, tribunale, treni, ospedali»

«E allora – prosegue la parlamentare originaria di Paludi – voglio fare uno sforzo mentale e guardare il mondo con i loro occhi. Sarà mica a causa delle scelte di chi per anni ha avuto “interesse a coltivare il proprio orticello” che dalla Calabria ionica non passa l’autostrada, né l’alta velocità, i treni sono a binario unico e vanno ancora a gasolio? Sarà mica a causa loro che è stato soppresso un tribunale, chiusi ospedali e diminuito i servizi, risorse e opportunità, “condannando il nostro territorio a stare fermo, mentre altri ci superano con coraggio e visione”? La risposta è nella domanda, e anche in quel rozzo spot elettorale».

«La Calabria sta a guardare mentre gli altri iniziano a correre»

Tornando al suo punto di vista, Vittoria Baldino sottolinea come sia causa del «campanilismo infantile» che la Calabria «sta a guardare mentre i nostri vicini iniziano a correre. Qui non c’è visione d’insieme, non ci sono progetti di lungo respiro che rendano la Calabria, tutta, il gioiello d’Italia, c’è solo il piccolo interesse a coltivare il proprio bacino elettorale per potersi candidare alle prossime elezioni nel proprio collegio e prendere i voti per pesare la propria forza. Ma della Calabria che rimane?» si chiede la Baldino.

«La menzione tra le pagine di geografia come regione più povera d’Europa rimane, perché qualcuno ha deciso che fosse più importante rosicchiare futuro agli avversari di costa piuttosto che portare sviluppo a tutti i Calabresi. Io però non mi voglio rassegnare, una politica diversa per la nostra regione è possibile. Dipende da noi. Auguro ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero – conclude Vittoria Baldino – buon voto libero, ma soprattutto orientato ad una visione futura di territorio».