Non si può certo dire che il tema non accenda gli animi. Di più: a Cosenza si  è sfiorata la rissa (quanto meno verbale) durante il dibattito sull’unione dell’area urbana cosentina promosso nella sala riunioni del complesso del Crocifisso della Riforma. Parterre ampio e qualificato, come si dice in questi casi e come la questione richiede. C’erano, tra gli altri, il sindaco di Palazzo dei Bruzi, Franz Caruso, e i promotori della legge regionale istitutiva del comune unico Cosenza-Rende-CastroliberoGiuseppe Graziano e Luciana De Francesco. Anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Franco Iacucci del Pd ha preso parte alla discussione.

Il primo scontro tra Caruso e Graziano

Il primo, vivace battibecco è stato innescato da Franz Caruso durante il proprio intervento. Il sindaco di Cosenza ha paventato l’ipotesi che, a margine dell’eventuale scioglimento dei tre comuni interessati alla fusione, a traghettare la costruenda Grande Cosenza potesse essere un commissario nominato direttamente dal presidente della Regione Roberto Occhiuto. «Ritengo invece che questo passaggio debba rimanere appannaggio degli amministratori eletti dai cittadini» ha detto Franz Caruso

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Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie Giuseppe Graziano, già fautore della fusione tra Corigliano e Rossano del 2017. Graziano ha replicato senza fronzoli, interrompendo il primo cittadino, ricordando come «la Legge Delrio già preveda che sia il Prefetto competente per territorio ad individuare il commissario». Ne è scaturito un chiassoso diverbio, al quale si è poi accodata pure la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Luciana De Francesco, invitando il sindaco a leggere la relazione di accompagnamento alla proposta di legge regionale per il comune unico dell’area urbana cosentina.

Il ruolo degli organizzatori

Il diverbio è stato sedato solo grazie all’intervento degli organizzatori dell’incontro, gli esponenti di Nazione Futura, rappresentati nella circostanza dal giovane Vincenzo Campanella che ha moderato l’appuntamento. L’abilità di Campanella nel gestire la situazione ha permesso al dibattito di proseguire, anche se la tensione rimaneva palpabile nella sala.

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Le critiche di Sandro Principe allo studio di fattibilità

Un secondo momento di tensione si è avuto durante l’intervento di Sandro Principe. L’ex sottosegretario e assessore regionale, più volte sindaco di Rende, ha aspramente criticato lo studio di fattibilità della fusione, redatto da Luigino Sergio: «Veramente pensate che quello sia un incartamento utile?» ha apostrofato Principe, sottolineando che nel documento nulla si specifica rispetto alle modalità di concretizzazione della fusione stessa per quanto concerne i servizi scolastici e di trasporto, ma anche rispetto ai piani urbanistici e alle finanze pubbliche. Continua a leggere su Cosenza Channel.