Alcune cose in politica non si comprendono, o meglio, per farlo spesso occorre leggere non solo le righe ma anche e soprattutto tra le righe di quelle che vorrebbero essere difese ad oltranza di una linea politica.

L'Italia del Meridione ha profondo rispetto per i mandati elettorali ottenuti, perchè conquistati col rapporto diretto con la gente, a viso scoperto e con proposte chiare e precise. L'accusa al leader del movimento Orlandino Greco di tradire il proprio mandato è quanto di più arbitrario si possa pensare.

Tralasciando tutto il resto, che in verità ha proprio poco senso, vorrei chiarire al capogruppo del Pse di Cosenza, che avrei capito molto di più se avesse confutato con un qualsiasi ragionamento la validità delle critiche che Orlandino Greco muove ai progetti del Governo a favore del Sud, proprio perchè non sono stati pensati e proposti dagli amministratori del Sud.

Ma evidentemente è più facile testimoniare unanimismo col Governo che ragionare sul fatto che è sempre giusto salutare la visita in Calabria del presidente del Consiglio ma che, se egli sarà in Calabria per decidere insieme agli amministratori Calabresi su ciò che occorre fare, sarà ancora più giusto, perchè di un altro pacchetto preconfezionato la nostra regione non ha bisogno.

L'Italia del Meridione ha chiesto sostegno su questi contenuti, condivisi, oltre tutto, col presidente Oliverio, non demorderà sul ruolo che spetta all'amministrazione regionale né sul suo diritto/dovere di decidere del futuro della Calabria, ma, soprattutto, non si accoderà a quanti pensano che quanto vuole fare il Governo è sempre meglio di niente, o è sempre più di quanto sia stato fatto prima.

Non è la nostra logica, noi pensiamo che nel Consiglio regionale eletto dai calabresi ci siano le intelligenze e le capacità per ragionare e proporre al Governo misure idonee che per primi gli amministratori locali sanno valutare.

Tacere queste cose sarebbe tradire il mandato elettorale e siamo certi che il governo regionale saprà rapportarsi col premier nel modo giusto e con la dignità che compete ad una Regione che sceglie di non essere più assistita privilegiando lo sviluppo e la crescita economica che le nostre popolazioni attendono da decenni.